«Ale ci manchi, vola libero» 

La tragedia. Non sono ancora stati fissati i funerali di Alessandro Tovazzi, morto domenica mattina a Cremona durante un volo con la sua tuta alare. “SiAmo Arco”, il suo gruppo politico, posta un ricordo su Facebook e Instagram. Bernardi: «Una preghiera a te e per chi hai lasciato»


Nicola Filippi


Arco. «È ancora tutto fermo, non abbiamo alcuna novità da Cremona, perché l’inchiesta è in pieno svolgimento. Forse nelle prossime ore ci faranno sapere qualcosa, ma al momento siamo fermi alle notizie che abbiamo ricevuto domenica mattina dagli inquirenti». Sostanziali novità non ce ne sono, spiega Stefano Tambruni, cugino di Alessandro Tovazzi, il 41enne di Arco morto a Cremona dopo essersi scontrato contro l’ala dell’aereo che lo aveva appena librato in aria con la sua tuta alare. Gli investigatori dell’Ente nazionale per la sicurezza in volo stanno ricostruendo la dinamica della tragedia ascoltando i compagni di volo di Tovazzi e utilizzando anche le immagini della telecamera che Tovazzi aveva allacciato al proprio casco. Il gruppo politico di Tovazzi, “SiAmo Arco”, ieri pomeriggio, alla chiusura delle urne, ha postato tre fotografie sul proprio profilo Facebook e Instagram, con alcuni pensieri di ricordo. «Vola libero... ciao Ale, cuore». «Una preghiera a te e per chi hai lasciato», ha postato il candidato sindaco Giacomo Bernardi. «Ciao, Ale, manchi di brutto, cuore, grazie per i bellissimi ricordi», ha scritto l’amico Claudio Del Fabbro.

Luca Giuliani, amministratore delegato dell’azienda “G&P Servizi” (la ditta che fornisce il servizio “Spiagge Sicure” sui laghi dell’Alto Garda e Ledro) conosceva molto bene Tovazzi. Non solo nell’ambiente lavorativo, ma anche nella vita quotidiana. «Lo conoscevo da una vita, posso dire. Suo padre, Paolo, è stato segretario del Patt ai tempi della presidenza di Roberto Pincelli. L’ho conosciuto in quell’occasione, anche se politicamente aveva idee di centrodestra». Quando domenica sera Giuliani ha ricevuto la notizia «è stato un colpo, una doccia fredda». «Mi piange il cuore, perché era una bella persona, gioiosa, sempre disponibile a fare squadra - racconta - non capisco come possa essere successo, perché era molto meticoloso, in tutte le cose che faceva, curava sempre ogni dettaglio». Giuliani lo ha apprezzato anche nell’ambiente lavorativo: «Ha collaborato con la nostra azienda per una ventina d’anni - racconta ancora Giuliani - era un bagnino molto preparato». Quando si parlava di praticare sport, «gli si illuminavano gli occhi - ricorda ancora Giuliani -, ricordo le tante immersioni che abbiamo fatto insieme. Lui era un sommozzatore con vari brevetti e mi ha accompagnato nelle immersioni al Cristo, a Navene, in altre zone del Garda». Giuliani ha un pensiero anche per la sua famiglia: «Conosco molto bene papà Paolo e mamma Rita, spero riescano a superare questo dramma».















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