«Polenta e mortadella in via Sega, si può» 

La “piccata” risposta del Comitato al Comune: «Speriamo che la giunta abbia la decenza di rivalutare la decisione»



RIVA. Puntuale, è arrivata ieri mattina in Comune a Riva la replica del Comitato polenta e mortadella alle osservazioni degli uffici di Palazzo Pretorio che di fatto negavano lo svolgimento della sagra nella nuova area indicata, ovvero il parcheggio di via Sega a Varone, dietro la scuola materna. La location è alternativa a quella degli ultimi due anni, il parco del Pernone, nell’omonima contrada.

A detta degli organizzatori, i due principali problemi sollevati – i parcheggi e lo sgombero del posteggio per restituirlo alle necessità delle vicine scuole già da lunedì mattina – sarebbero facilmente risolvibili. La ditta Bonora Ortofrutta, infatti, ha messo a disposizione il piazzale per ospitare le macchine nel giorno della festa, mentre il Comitato ha garantito all’amministrazione che già domenica sera (la sagra è in programma il 10 marzo, prima domenica di Quaresima, come da tradizione) tutto il materiale sarà tolto, a costo di rinunciare alle casette mobili e al palco per la banda. Non solo, in caso di maltempo e di rinvio di una settimana, il Comitato si impegna comunque a smontare tutto e a rimontarlo la domenica successiva, 17 marzo. Per quanto riguarda la viabilità, la chiusura di via Sega sarebbe contenuta dalle 13 alle 18.

Questo il succo della lettera inviata all’amministrazione dalla segretaria Elisa Betta e dal vice presidente Matteo Calzà. Sulla carta ci sono tutti i presupposti per un “via libera”. Certo, poi bisognerà capire come in piazza Tre Novembre interpreteranno la frase conclusiva della lettera: «Speriamo che la giunta abbia la decenza di rivalutare la decisione presa, forse un po’ troppo alla leggera, da qualcuno che non era al corrente di tutto ciò che sta dietro ad una manifestazione complessa».

Restano invece tesissimi i rapporti con le altre realtà che da anni offrono il corollario a Polenta e mortadella, ovvero la Pro Loco, la parrocchia, il Gruppo Sala Dialogo e la Varonese. Questi ultimi, di fronte ad un’ipotesi di trasferimento della sagra, avevano detto un “no” secco, ritenendo il Pernone la sede ideale e comunque il luogo per una esperienza condivisa fra tutti. Non ci sarà, quindi, la “storica” ruota della fortuna con cui l’oratorio finanzia le attività. Resterà solamente “Quattro passi in attesa di...”. Insomma, questa vicenda ha evidenziato anche una spaccatura all’interno della comunità. E le parole riservate al Comitato polenta e mortadella alle associazioni nella lettera inviata al Comune non aiuteranno certo a stemperare i toni. Il Comitato, infatti, accusa le associazioni (ad eccezione della Varonese) di aver contribuito solo nel 2017 ad una piccola parte delle spese sostenute e di fatto di godere dei benefici della sagra senza metterci del proprio, soprattutto dopo il faticoso trasferimento al Pernone: «Abbiamo riscontrato da parte delle associazioni poca voglia di collaborare, ma solamente - si legge nella lettera - un’opportunità per svolgere le loro attività in comodità e senza fatica. La tanto decantata collaborazione e condivisione è nata e morta allo stesso tempo».

«Quando abbiamo fatto qualche richiesta alle associazioni - si legge ancora - quando abbiamo richiesto di mantenere la promessa della collaborazione abbiamo ricevuto solo parole e nessun fatto, più di una volta le parole si sono trasformati in insulti. Da parte nostra c’è sempre stata la volontà di collaborare ed è per questo che una volta scelta la location in via Sega ci siamo impegnati per riuscire ad inserire tutte le associazioni all’interno del disegno, ma il gesto non è stato apprezzato, anzi». Insomma, fuoco alle polveri.

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