Il parroco attacca Betta in consiglio 

Fondazione, la “predica” di don Walter in aula: «Contrario a Paolo Mattei». Il sindaco: «Sei nelle mani di un burattinaio»


di Leonardo Omezzolli


ARCO. In primis fu Giovannino Guareschi in “Mondo piccolo” a raccontare le vicende dei poteri forti di ogni singola città, quello temporale rappresentato dal sindaco Peppone e quello spirituale di Don Camillo. Un rapporto che ancora oggi, nella nostra contemporaneità arcense, emerge in tutto il suo folcloristico e significativo contrasto divenuto palese durante l’ultimo consiglio comunale incentrato, in parte, sul rinnovo del consiglio di amministrazione della Fondazione Comunità di Arco.

Da una parte Don Walter, che invitato dal presidente del Consiglio Flavio Tamburini, non ha mancato di mettere a verbale la sua ferma e convinta posizione sul delicato tema della Fondazione. Dall’altra il primo cittadino Alessandro Betta supportato dal consigliere Roberto Zampiccoli (capogruppo della Civica) e dallo stesso presidente Tamburini. Oggetto del contendere, ancora una volta, il nome dell’ex sindaco Paolo Mattei. Don Walter ha espresso gratitudine per l’operato del presidente uscente in Fondazione, Roberto De Laurentis, elogiando le scelte strategiche e lungimiranti dei suoi due mandati. «Ha avuto il coraggio di proporre una visione - ha dichiarato Don Walter -. Per questo credo che questa volta, come non mai, si doveva fare diversamente. Siamo a un punto di svolta politico anche a livello provinciale. Non so se manterremo l’autonomia e se ce la portano via, e ci ridimensioneranno ulteriormente i contributi, per questo bisogna avere il coraggio di ragionare in anticipo. Ho espresso contrarietà riguardo a un nome (Paolo Mattei) - ammette Don Walter e me ne assumo la responsabilità di questo, ma non posso tacere riguardo i pensieri che in molti mi esprimono. Nel mio - ha infine aggiunto - ho fatto quello che potevo nominando due persone che saranno membri di un cda che vede la presenza di cinque donne, mi stupirei fosse eletto presidente un maschio. A loro il compito di contribuire alla prosperità della Fondazione, con umanità nel rispetto dei lavoratori e degli ospiti di questo ente».

Il primo a rispondere alle esternazioni del titolare della più importante parrocchia arcense è proprio il capogruppo della Civica, Zampiccoli, principale sostenitrice della candidatura di Paolo Mattei alla presidenza della Fondazione. «Mi sembra che il parroco - ha affermato - abbia una strana concezione di non metterci il becco sull’eventuale presidenza di Mattei. Noi siamo certi che come per De Laurentis anche per Mattei ci sarà un ripensamento». Inevitabile l’immediata risposta del primo cittadino. «Al parroco dico - ha sentenziato Betta - date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio. Mi permetto di contraddirlo e mi lasciano perplesse alcune sue affermazioni. Mi sembra che faccia parte del teatrino della politica dove un burattinaio esterno (chiaro il riferimento a Mauro Ottobre ndr) sta piazzando tutte le sue pedine. Ho sentito molto personalismo ma anche belle parole e credo si debba ritornare a quelle». Infine il presidente Tamburini: «Stasera ho dato la parola al parroco e si è dimenticato di dirci i suoi due nomi. Io onestamente lo avevo invitato non per la predica laica, ma perché li condividessimo, ma qualcuno l’ha presa come un’occasione da papa in pectore».

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