Ex Cattoi, nuove polemiche per le multe della “Locale” 

Il caso a Riva. La candidata sindaca Santi attacca il Comune: «Dispensa contravvenzioni ai vacanzieri». La replica dell’assessore Zanoni: «C’è un divieto di transito scritto in tre lingue»


MATTEO CASSOL


Riva. Quasi come fosse un anno normale, sono tornate le multe e le polemiche legate all’ex Cattoi. Dopo che erano ripresi gli accessi in massa all’area (stavolta anche di camper), ieri la polizia locale intercomunale è intervenuta per dissuadere chi aveva intenzione di entrare e per sanzionare chi veniva pizzicato a uscire: parcheggiare all’ex Cattoi, proprietà privata, di per sé non è vietato, ma è vietato transitare sulla strada riservata agli autorizzati (residenti e ospiti) che collega viale Rovereto alla spianata.

«In un momento difficile per il settore turistico – attacca la candidata sindaca del centrodestra Cristina Santi – il Comune pensa a dispensare multe ai vacanzieri. Siamo per il rispetto delle regole, ma riteniamo che fare cassa multando i turisti che nonostante tutto scelgono l'Alto Garda sia controproducente e un danno di immagine. L’idea che per godere delle bellezze del territorio si rischino contravvenzioni non può che allontanare la richiesta. Non si può fare altrimenti almeno per questa stagione?».

«Premesso che la polizia locale agisce in autonomia – replica l’assessore alla viabilità Alessio Zanoni – è normale che se uno viene preso a transitare dove c'è un divieto (peraltro un divieto chiarissimo con pannello in tre lingue) debba pagare la multa. Se Santi sarà eletta sindaca potrà provare a firmare un’ordinanza che vieta di multare chi contravviene alle regole, sovvertendo le basilari norme costituzionali. Per uno che fa il furbo ci sono almeno dieci persone che cercano parcheggio e pagano regolarmente. Sanzionare quindi è anche un modo per rendere merito a chi si comporta correttamente, tanto più quando parcheggi gratuiti come quello di via Treviso sono quasi vuoti. Quanto al turismo, avere i camper all’ex Cattoi anziché nei campeggi e nelle aree dedicate rappresenta di certo un danno al settore».













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