le osservazioni alla variante 

Dalla piscina al parco, i «sogni» sull’ex Cattoi

RIVA. Tra tutte le proposte sull’ex Cattoi pervenute nel processo partecipativo preliminare sulla variante al prg legata alla fascia lago, praticamente una sola è in linea con ciò che hanno in mente...


di Matteo Cassol


RIVA. Tra tutte le proposte sull’ex Cattoi pervenute nel processo partecipativo preliminare sulla variante al prg legata alla fascia lago, praticamente una sola è in linea con ciò che hanno in mente di fare i proprietari dell’area: quella dei proprietari stessi. Com’era prevedibile, all’interno dei 38 contributi scritti pervenuti al Comune (più due che non sono stati ritenuti validi per incompletezza dei dati), solo in quello di Heinz Peter Hager e Paolo Signoretti si trova un riferimento esplicito a un progetto residenziale (4.000 metri quadri), commerciale (2.000 metri quadri) e di ristorazione (300 metri quadri) completo di parte interrata per parcheggi e magazzini, per quanto inserito in e circondato da un’area verde da “donare” alla collettività (la proprietà parla di 15.000 metri quadri, un conto che però per qualcuno – per esempio secondo il capogruppo del Pd Gabriele Bertoldi – non necessariamente torna). Una parziale benedizione arriva da Cgil, Cisl e Uil, che acconsentono all’idea di una parte residenziale, ma dicono «no all’ennesimo centro commerciale».

Sul verde, invece, sono un po’ tutti d’accordo: prevale decisamente l’idea della valorizzazione dell’ex Cattoi come parco pubblico esteso in continuità paesaggistica e funzionale con le aree contigue dell’Òra e della Miralago. In questa direzione i movimenti ambientalisti (sezioni trentine di Italia Nostra e Wwf, Comitato salvaguardia Olivaia, Comitato per lo sviluppo sostenibile, associazione Pinter) hanno attivato una raccolta firme, raggiungendo 1.444 sottoscrizioni, per un grande parco pubblico che possa coesistere con l’attuazione di percorsi didattico-educativi e di adeguate funzioni ricreative. Analogo il punto di vista di Rotte Inverse e Amici della Terra. Tra questi sodalizi, a garanzia della destinazione a uso pubblico dei terreni, c’è chi ritiene idoneo l’esproprio.

In diversi però – e si passa alle categorie turistico-economiche – auspicano che non ci sia solo del verde in quanto tale: tra le potenzialità di riqualificazione per la fruibilità e l’attrattiva del futuro parco, c’è chi suggerisce infatti lo sviluppo di attività ludico-ricreative per il tempo libero, attività outdoor oppure legate al wellness, in chiave di destagionalizzazione dell’offerta: spinte in tal senso arrivano da apt Garda Trentino, Associazione albergatori («prevedere se possibile anche spazi coperti»), Confcommercio, Associazioni artigiani («non servono nuove edificazioni»), Associazione dei pubblici esercizi (centro acquatico in gran parte scoperto teleriscaldato dalla cartiera), Du Lac e Lido Palace («evitare che resti un buco nero»). La Fraglia della Vela chiede invece che l’area rimanga versatile e che, pur nel contesto di un parco, sia utilizzabile anche come spazio logistico per le regate. La visione è quella di «una grandissima area completamente libera e verde, anche a prato rinforzato». Il Comune ha registrato pure l’ipotesi di un parcheggio “green” per la ricarica di veicoli elettrici.















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