L’intervista

Al Congresso della Svp il vicepremier Tajani: «Con Steger la collaborazione sarà ottima»

Questa mattina, al Kursaal di Merano, è iniziato il congresso della Südtiroler Volkspartei durante il quale verrà eletto il nuovo Obmann Dieter Steger, successore di Philipp Achammer, dando così il via al posizionamento politico del partito in vista delle elezioni Europee dell’8 e del 9 giugno

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LE FOTO Il sostegno di Tajani alla Svp di Steger


Antonella Mattioli


BOLZANO. Antonio Tajani torna in Alto Adige. Il vicepremier, ministro degli Esteri e segretario nazionale di Forza Italia questa mattina (sabato 4 maggio) è stato ospite a Merano al congresso della Svp. Capolista di FI alle elezioni europee dell'8 e 9 giugno, anche nel collegio nord-est, Tajani alle 13.45 sarà poi a Laives (Albergo Casagrande) per un appuntamento elettorale. Lo abbiamo intervistato.

Tajani al congresso della Svp: «Per una società che metta al centro la persona»

Questa mattina, al Kursaal di Merano, è iniziato il congresso della Südtiroler Volkspartei per eleggere il nuovo Obmann Dieter Steger, successore di Philipp Achammer. Ospite d'onore il vicepremier Antonio Tajani, capolista di Forza Italia: «Difendiamo un modello di società che mette al centro la persona. Chi scrive le proposte non è mai stato in una stalla e forse nemmeno in una fabbrica. Nel futuro Parlamento Europeo gli eurodeputati di FI lotteranno contro il cambiamento climatico per la tutela dell'ambiente ma anche difendendo agricoltura, industria e famiglia. Alla base dell'economia c'è il rapporto tra famiglia e impresa» (Riprese: Alto Adige)

Cosa vi ha fatto decidere di confermare l'apparentamento alle Europee con la Svp?

Il partito di riferimento degli italiani di lingua tedesca è una formazione che fa parte della nostra stessa famiglia politica europea, quella del Partito popolare. La sintonia con la Svp è molto forte, ed è stata rafforzata in questi anni di collaborazione con Forza Italia. Il mio è un partito di centro di ispirazione cristiana, liberale ed europeista: credo che la Svp immagini se stessa allo stesso modo. Crediamo che, insieme, tutte le regioni e le province d'Italia nella loro diversità possano collaborare per avere un'Italia più unita, e quindi una voce più forte in Europa. Insieme vogliamo giocare un ruolo che aiuti ogni singola regione del nostro Paese, ma consolidi anche la costruzione dell'Unione europea.

L'eurodeputato Gazzini è un ex leghista. Nonostante i mal di pancia interni avete deciso di puntare su di lui, mettendolo al quarto posto della lista. Come mai questa scelta?

Tutti i nostri parlamentari europei sono nella testa di lista. Gazzini sta lavorando bene, è apprezzato dagli elettori ed avrà un ottimo risultato. Merita la conferma.

Cosa vi aspettate da Dieter Steger, che oggi sarà eletto Obmann della Svp?

Steger è un politico raffinato, che conosce i problemi del suo elettorato e sa come risolverli in spirito di collaborazione con il governo nazionale. Dieter è un uomo del dialogo e del confronto: lavorerà con un governo che intende rispettare tutti gli impegni presi con l'Alto Adige.

Ci sarà, come auspica la premier Meloni, uno spostamento a destra della Ue?

Io mi aspetto che la nuova Europa possa vedere una maggioranza politica simile a quella che mi ha portato ad essere eletto presidente dell'Europarlamento: popolari, conservatori e liberali. In Europa il Partito popolare, di cui Forza Italia è rappresentante nel nostro Paese, è la forza decisiva per determinare il governo dell'Unione. I Trattati dicono che il presidente della Commissione deve essere scelto tenendo conto dei risultati elettorali. I risultati vedranno ancora una volta i cristiano-democratici del Ppe forza trainante dell'Europa unita. Ecco perché ripeto sempre che ogni singolo voto a Forza Italia e che ogni singolo eurodeputato del nostro partito sarà un mattone per costruire una Europa che difende il suo futuro. Quello a FI è un voto utile.

Il sostegno di Antonio Tajani alla Svp di Dieter Steger

Nella mattinata di oggi, sabato 4 maggio, si è svolto il Congresso della Südtiroler Volkspartei che ha ufficializzato l'elezione del nuovo Obmann Dieter Steger, successore di Philipp Achammer. Numerosi i politici regionali presenti. L'ospite più atteso però è stato il vicepremier Antonio Tajani, ministro degli Esteri e segretario di Forza Italia, che ha sostenuto pienamente la linea della Svp a guida Steger, specie in vista delle elezioni europee di inizio giugno

Cosa pensa della candidatura del generale Vannacci con la Lega?

Ogni partito è libero di scegliere i candidati che ritiene più confacenti al proprio pensiero. Se condividessi le idee di Vannacci, gli avrei chiesto di candidarsi con Forza Italia.

Realisticamente cosa può fare l'Europa per fermare le guerre in Ucraina e in Israele?

L'Europa sta facendo molto, sia in Ucraina che in Medio Oriente. In Ucraina gli sforzi, i fondi dell'Europa e di altri Paesi liberali e democratici hanno permesso al governo di Kiev di resistere all'invasione russa, hanno consentito a un Paese invaso di continuare a combattere. In Israele stiamo rispettando il diritto di Israele a difendersi, ma diciamo anche che per liberare i suoi ostaggi dalle mani di Hamas, Israele deve interrompere al più presto la guerra. Bisogna aiutare i civili palestinesi e avviare un negoziato politico per un accordo generalizzato con i palestinesi. Ho un'idea anche per la fase di transizione dopo la fine della guerra. Penso a una missione Onu a guida dei paesi arabi che prepari la nascita di un vero Stato palestinese. In quel caso l'Italia sarebbe pronta ad inviare un suo contingente di pace sotto le bandiere delle Nazione Unite come avviene oggi in Libano.

Lei continua a insistere sul principio "due popoli due Stati", ma Israele è sorda davanti a questa proposta. Come se ne esce?

Non tutta Israele è sorda, c'è una buona parte del Paese, della sua leadership politica, che sa perfettamente che l'unica possibilità per Israele di vivere in pace nella regione è quella di trovare un accordo. Bisogna dividere quella terra con l'altro popolo che rivendica diritti, ovvero con i palestinesi. So benissimo che anno dopo anno la soluzione "due popoli due Stati" diventa sempre più difficile da realizzare. È evidente l'incredibile difficoltà perfino a dividere geograficamente i due Stati. Ma un negoziato è possibile, necessario e inevitabile, e la soluzione deve essere trovata in quella formula.

È preoccupato per i possibili riflessi sugli equilibri mondiali di una eventuale vittoria di Trump in America?

È chiaro a tutti che l'impostazione e il credo politico di Joe Biden e quello Donald Trump sono profondamente diversi. Come governo italiano siamo pronti a lavorare con il governo che sceglieranno i cittadini americani. Ma sono anche sicuro che i meccanismi della politica americana porteranno a scelte di profonda collaborazione fra Europa e America, in un mondo in cui le crisi internazionali sono sempre più complicate e interconnesse.













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