Un'Italia che eccelle solo nel salto con l'asta (da selfie)



Non bastavano l’economia e la tragedia dei migranti, per sottolineare con la matita rossa le carenze di una società in perenne emergenza come la nostra. Il sale sulle ferite di un’Italia piccola piccola lo stanno mettendo i risultati degli azzurri – con pochissime eccezioni – degli ultimi giorni. Dopo i tre punti sgraffignati a Malta dall’Italia di Conte grazie ad un braccio di Pellé (appunto, Pellé, con due “elle”) e la sconfitta patita dall’Italbasket per mano della Turchia, ieri la squadra di Pianigiani ha sudato sette canotte per aver ragione dell’Islanda. Oggi riposo, poi Datome e compagni se la vedranno con Spagna, Germania e Serbia: dopo questo trittico terribile il coach azzurro avrà ancora i toni da conquistatore delle conferenze stampa di Folgaria? Gli affanni di calcio e basket seguono di pochi giorni il fiasco completo degli azzurri ai Mondiali di atletica. Domani parte del circus mondiale di piste e pedane si ritroverà al Palio della Quercia di Rovereto – in difficoltà anche quello! – sarà l’occasione per fare un po’ il punto. E magari scoprire che le radici della crisi dello nostro sport sono le stesse di quella del Paese, che prima che economica è spirituale. Ormai primeggiamo solo nelle vendite di smartphone e aste da selfie. È per quello che ci siamo ripresi Balotelli.













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