Marcialonga, il Natale scandinavo delle valli di Fiemme e Fassa



Tanta Norvegia, con un po’ di Svezia ed un pizzico di Austria e Svizzera sul podio, senza nemmeno l’ombra dell’Italia. Tanta, tantissima Norvegia e Svezia negli alberghi delle valli di Fiemme di Fassa per la Marcialonga. Tord Asle Gjerdalen e Britta Johansson Norgren sono i personaggi da copertina di questa 43esima edizione, ma il vero successo, ancora una volta, è quello degli organizzatori, che sono riusciti a far... nevicare migliaia e migliaia di corone nelle casse – non proprio pienissime – dell’economia turistica del Trentino. Meglio sarebbe stato se avesse nevicato per davvero, per risparmiare i 250 mila euro spesi per l’innevamento artificiale dei 70 chilometri di pista da Moena a Cavalese, per la qualità del tracciato ed il fascino del paesaggio. Ma le bizzarrie di questo secchissimo inverno – più caporale che generale... – non possono che accrescere i meriti di Angelo Corradini, dei suoi collaboratori Gloria Trettel ed Enzo Macor, del comitato organizzatore nel suo complesso, delle amministrazioni comunali e dei volontari di Fiemme e Fassa.

Abbiamo vissuto la vigilia di questa nostra ennesima Marcialonga al Park Hotel Azalea, a due passi dalla salita della cascata. Sembrava di essere in un albergo di Oslo: belle coppie di cinquantenni norvegesi, turisti che mangiano bene e spendono meglio, che magari non spandono ma sicuramente spendono, al ristorante e nei negozi. Davanti all’Azalea ci sono ancora l’albero e le luminarie, ma non è una dimenticanza della brava Manuela Demattio: la Marcialonga, per il nostro turismo, è come un secondo Natale; il suo è un modello da copiare per rilanciare il Trentino.













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