Robert Irwin morso in faccia proprio come papà Steve

Robert Irwin, fotografo e documentarista, mentre stava girando un video maneggiando un pitone, è stato morso al volto dal serpente. La stessa scena aveva visto protagonista anche il padre di Robert, Steve Irwin, noto come Crocodile Hunter, morto a causa della puntura di una razza velenosa. Robert ha postato i due video, mostrando la straordinaria somiglianza col genitore.



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Carlo Papi: "Mio figlio Andrea dimenticato. L'orsa? Siamo noi ad avere perso il nostro cucciolo". Videointervista

A tre mesi dalla scomparsa, il padre del giovane aggredito e ucciso da Jj4 il 5 aprile sopra Caldes, racconta come il dolore sia ancora intenso: "Andrea era un ragazzo 'rumoroso': si sentiva la sua presenza. Oggi non riesco più a entrare nella sua stanza". Il tormento nel chiedersi se la presenza del cane Whisky avrebbe potuto evitare l'aggressione. La ricerca delle responsabilità: "Ci volevano cartelli e transenne in quella zona". Lo sdegno nei confronti di chi specula sul caso: "Andrea non ha tagliato la strada e non correva: stava tornando a casa sulla strada forestale camminando e godendosi i panorami e i profumi del bosco". Infine il grazie alla popolazione trentina per il grande calore dimostrato (videointervista di Luca Marognoli)

Orsi, le Asuc del Trentino pronte a chiedere i danni a Stato e Provincia

Il professor Geremia Gios, docente di Economia ambientale all'Università di Trento, è anche uno degli esperti tecnici del Comitato "Insieme per Andrea", fondato per tutelare la popolazione dopo la tragica morte del giovane aggredito da Jj4 a Caldes: "Sono stati lesi i diritti di proprietà collettivi e deve esserci un risarcimento. La stima è in corso, poi potranno partire le azioni legali". Roberto Giovannini, ex presidente delle Asuc trentine e membro del comitato di gestione, chiede anche che le amministrazioni di uso civico possano diventare interlocutori a pieno titolo delle istituzioni locali. Mentre il presidente del Comitato Antonio Cristoforetti mette in allarme: "I residenti hanno paura a portare i bambini nelle passeggiate adiacenti ai paesi. A Malé l'orso una settimana fa è arrrivato a 200 metri dalla chiesa. La gente ha paura e anche tanta rabbia" (videoservizio di Luca Marognoli)

Marmolada, un anno dopo la tragedia la "cicatrice" sul ghiacciaio

A distanza di quasi un anno dalla tragedia del 3 luglio 2022, dove 11 persone persero la vita sulla Marmolada travolte dalla valanga, la vetta porta una cicatrice bianca e celeste che mette in luce strati di accumuli risalenti a centinaia d'anni fa. In quota, l'unico suono che si avverte è quello dei 'ruscellamenti', piccole cascate causate dallo scioglimento di neve e ghiaccio che scorrono sulla roccia ai piedi dell'area interessata dal crollo. Sopralluogo della Protezione civile: monitoraggi con sensori all'avanguardia. IL VIDEO (Pat)

La Marmolada perde 9 ettari di ghiaccio all'anno

Il contenuto di acqua all'interno dello strato di ghiaccio è l'osservato speciale sulla Marmolada sembra essere una delle cause del crollo del 2022: monitorato con dei sensori di nuova generazione in dotazione all'Università di Trento. Lo spiega  uno dei tecnici del Servizio prevenzione rischi e Cue della Provincia di Trento, in occasione dell'ultimo sopralluogo. Negli ultimi 3 anni il ghiacciaio si è ridotto di 9 ettari all'anno. L'INTERVISTA

Alessandra, lesbica e mamma al Dolomiti Pride: "Siamo qui per il nostro bimbo"

Da Bressanone alla manifestazione di Trento con la sua famiglia: "Soprattutto in questo momento storico è importante esserci", dice. "Il nostro piccolo esiste nonostante il fatto che lo Stato italiano alle volte pensi che non sia così". La vita quotidiana non è sempre facile: "Per cose per altre famiglie banali come l'iscrizione alla scuola materna o il rinnovo della carta d'identità qualche preoccupazione c'è. Ma anche se vogliamo andare in all'Ikea in Austria ci chiediamo se è possibile farlo". "Diventare mamme? Sarebbe bello che questo sforzo fosse supportato alla società, cosa che al momento assolutamente non è" (videointervista di Luca Marognoli)









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Il Trentino nella Grande Guerra: il conflitto rapido è solo una illusione

Gli ospedali di Trento e Rovereto, così come quelli di Vienna e Innsbruck, sono pieni di feriti trentini. L’autunno è alle porte e il raccolto è stato magro. L’illusione di una guerra rapida si è infranta contro una dura realtà. In Galizia la guerra va male, mentre i giornali esaltano l’eroismo dei soldati.