ciclismo

Trento, domenica 26 marzo torna il Giro della Bolghera

Presentato il libro sui 40 anni del Club Ciclistico Francesco Moser


Claudio Libera


TRENTO. “Club Ciclistico Francesco Moser: 40 anni di storia, gare, emozioni” è il titolo dell’iniziativa editoriale nata da una idea di Giuseppe Zoccante, presidente del Club e resa possibile dalle immagini del fotografo Remo Mosna, dai testi del giornalista Diego Nart (“voce” delle gare e degli eventi del Club), e dalla veste grafica curata da Giovanni Giovannini di Artimedia. Il “fresco di stampa” è stato presentato durante il vernissage della nuova edizione del Giro della Bolghera per under 23 e del Trofeo Martiri Trentini per allievi in calendario domenica 26 marzo.

Appuntamento in Bolghera alle 13 con il Trofeo Italo Garbari, con la 68a edizione del Trofeo Martiri Trentini e quindi con la 113a del Giro della Bolghera, classica per Dilettanti Under 23 Elite, valida quale Campionato provinciale. In particolare “la Bolghera” è la classicissima di apertura del ciclismo trentino ambientata sul circuito di poco inferiore ai tre chilometri, da ripetere trentacinque volte, con partenza e arrivo in via Vicenza a Trento. 

Il libro contiene i momenti di maggiore significato delle 292 gare che hanno caratterizzato il percorso compiuto dal 1981 al 2022 dal Club Ciclistico Francesco Moser. «Gli anni di attività organizzativa sarebbero quarantuno – è stato precisato – se il 2020 non fosse stato annullato dalla pandemia». Tra le corse di maggiore tradizione del Club Ciclistico Francesco Moser, accanto alla già citata Bolghera organizzata dal 1986 e che si riaffacciò nel capoluogo dopo alcuni anni di assenza, figurano la cronometro in salita Trento-Ponte Alto, il Giro del Trentino a tappe per amatori, il Trofeo Martiri Trentini, il Mundialito, il Gran Premio d’Autunno a cronometro, e molte altre gare che hanno contribuito ad arricchire il calendario dello sport del pedale di casa nostra.

«Abbiamo organizzato corse riservate a tutte le categorie a eccezione dei professionisti – è stato osservato – ma un buon numero di corridori under 23 che ha preso parte al Giro della Bolghera è passato professionista centrando risultati di alto livello. Pensiamo, per rimanere ai tempi recenti, a Matteo Trentin, vicecampione del mondo, e Sonny Colbrelli che ha conquistato il titolo europeo proprio nella città di Trento». Le pagine iniziali del libro, autentica memoria storica di quarant’anni di attività, sono caratterizzate dalle interviste a Giuseppe Zoccante e a Francesco Moser.

«Credo che il Club – dice Moser - sia stato e sia un esempio di capacità organizzativa affinata nel corso degli anni alla luce di una esperienza che si è consolidata in modo graduale, stagione dopo stagione. Il mondo ciclistico dovrebbe essere grato a persone come Giuseppe Zoccante e ai molti che hanno condiviso assieme a lui questo percorso quarantennale perché il Club, attraverso la sua attività, ha contribuito a diffondere la pratica di questo sport sul territorio trentino». 

La motivazione della creazione del Club Ciclistico è affidata a Giuseppe Zoccante. «Nei primi anni Ottanta in Italia e nel mondo erano attivi i Moser Club, ideati a Trento da Italo Garbari, imprenditore nel settore delle costruzioni e primo presidente della Cassa Rurale di Trento. Eravamo però consapevoli del loro limite temporale. Infatti avrebbero cessato di esistere conclusa la carriera del campione trentino. Da qui era nata l’idea del Club Ciclistico. Creare una realtà in grado di mantenere attuale, nella memoria dei tifosi e degli appassionati, il nome di Francesco Moser anche dopo la conclusione della sua storia sportiva». Per Zoccante una data è più importante di altre: «Domenica 17 maggio 1981 – spiega – quando alle 9 precise dalla pedana di partenza di piazza Venezia scattò il primo dei 180 concorrenti in gara nella Trento-Ponte Alto, la prima corsa organizzata dal Club Ciclistico Francesco Moser». 













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