L'INTERVISTA

Tania Cagnotto: «Sogno di aprire una scuola di tuffi» 

Ospite di una “call” organizzata dall’azienda Cybex la campionessa bolzanina ha parlato dei progetti futuri e di Olimpiadi «Spero che i Giochi ci siano: se mi avessero tolto Rio sarei impazzita»


Paolo Gaiardelli


BOLZANO. È da poco diventata mamma per la seconda volta e resterà per sempre un simbolo dei tuffi; di certo per essere la prima, e ad oggi l’unica, donna italiana ad aver vinto una medaglia d’oro mondiale, per il record, tra le colleghe europee, di podi conquistati in carriera, ma soprattutto per l’argento e il bronzo messi al collo all’Olimpiade di Rio 2016. Un mix speciale che ha portato Cybex a scegliere proprio Tania Cagnotto come testimonial della sua nuova linea di passeggini per lo sport, invitandola ieri ad una call, durante la quale la 35enne bolzanina ha parlato molto e volentieri di sé, spaziando tra progetti futuri e i prossimi Giochi di Tokyo, analizzando lo stato di salute del movimento azzurro, svelando le sue passioni per altre discipline, e affrontando anche tematiche di stretta attualità, come i vaccini anti-Covid che, dice, «vanno assolutamente fatti agli atleti che quest’estate saranno in Giappone».

Tania racconta come vivrà le Olimpiadi da lontano: "Sicuramente è un po’ strano perché non sono abituata a vivere l’appuntamento a cinque cerchi da lontano. Ma certamente questa volta riuscirò a seguire tante gare, oltre a quelle dei tuffi. Mi appassionano ad esempio il nuoto, la scherma, la pallavolo. Ricordo che da atleta era davvero molto difficile poter assistere a qualcosa che non fosse ciò che accadeva in piscina".

E se per i prossimi due anni, ammette, "sarà difficile fare grandi progetti, prima della nascita della mia seconda bambina ho iniziato a pianificare quello che sarà. Vorrei dare il mio contributo, magari con una scuola di tuffi tuta mia proprio qui a Bolzano". Intanto si gode le partite di Jannik Sinner. 













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