Rogora è sul tetto del mondo 

Arco. Laura Rogora è campionessa del mondo lead! Ieri, ai Campionati Mondiali di arrampicata sportiva, si sono svolte le semifinali e finali lead delle categorie Youth A maschi e femmine e Junior...



Arco. Laura Rogora è campionessa del mondo lead! Ieri, ai Campionati Mondiali di arrampicata sportiva, si sono svolte le semifinali e finali lead delle categorie Youth A maschi e femmine e Junior femmine capitanate da Laura Rogora, dove la romana ha entusiasmato sin dalle semifinali ottenendo un ottimo 45 lungo una via complicata, davanti alla francese Nolwenn Arc, e alla statunitense Brooke Raboutou. L’importante è però qualificarsi ed anche “il primo degli ultimi”, come un ottavo posto in semifinale, può permettere in finale di azzerare le differenze e andare al trionfo, senza contare gli infortuni - come l’abbandono di Filip Schenk a causa di una lesione al dito, nella giornata in cui trionfarono la francese Oriane Bertone e gli atleti del Sol Levante. Gli occhi erano tutti puntanti su Laura Rogora in finale e vedendo le prove di Arc e Raboutou non le restava che raggiungere la vetta (o quasi). Un brivido è corso lungo le schiene del numerosissimo pubblico del Climbing Stadium quando – a metà percorso – la romana ha effettuato un balzo senza appigli; ma non si è scomposta affrontando la via con velocità e sicurezza, ed esultando a squarciagola quando solo l’ultimo appiglio le è sfuggito. Sapeva di aver vinto e lo sapevano anche i numerosi appassionati e curiosi che non si sono voluti perdere un prestigioso titolo del mondo da parte di una italiana, ottenuto proprio ad Arco, nel regno dell’arrampicata sportiva. E ora... sotto con il boulder, dove Laura Rogora cercherà di replicare quanto di buono ha fatto nella lead. Secondo mondiale per lei, e l’anno prossimo sarà l’anno della consacrazione visto che sarà l’ultimo da junior, poi potrà partecipare ai Mondiali assoluti. I più giovani semifinalisti Youth hanno visto invece una poderosa performance di Alberto Ginés López (top) in semifinale, ad aumentare il tasso di latinità in parete dopo il dominio dei giapponesi nella giornata precedente. Secondo l’americano Colin Duffy, terzi pari merito i nipponici Hidemasa Nishida ed Ao Yurikusa, ma a destare un’ottima impressione c’era l’azzurro Davide Marco Colombo, unico della truppa italiana a qualificarsi. Buona anche la sua prestazione in finale, ma che tuttavia non gli ha permesso di agguantare una delle prime tre posizioni, chiudendo 7°. La vittoria è andata – in questo caso a sorpresa – al giapponese Hidemasa Nishida. Un risultato inaspettato perché lo statunitense Colin Duffy e soprattutto lo spagnolo Alberto Ginés Lòpes erano favoriti, entrambi però si sono “incartati”, forse per la troppa sicurezza dopo aver superato agevolmente l’“onda”, Duffy con un’incredibile piroetta, lo spagnolo con nonchalance per poi mancare la presa quando i giochi sembravano fatti. L’ucraina Nika Potapova si è invece imposta in semifinale femminile sulla giapponese Natsumi Hirano e sulla transalpina Luce Douady. Un risultato replicato in toto in finale, con le prime ad effettuare il medesimo punteggio ma la Potapova ha avuto una miglior semifinale ed è riuscita a trionfare davanti alla Hirano: “Adoro Arco e questa parete, per me vincere è stato il coronamento di un sogno”, ha affermato l’ucraina che competerà anche nel boulder.

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