Picchia l’arbitro alla partita del figlio: a casa dell’aggressore anche gli orologi del giovane direttore di gara
Rischia grosso un 45enne che risponderà all’accusa di aver aggredito l’arbitro 18enne, durante un torneo di Under12. L’arbitro sarebbe stato chiuso nello spogliatoio e massacrato di botte
AREZZO. Si aggrava la posizione del 45enne che domenica scorsa ha aggredito un arbitro 18enne al termine di una partita di un torneo Under 12, allo stadio comunale di Arezzo. L’uomo, padre di uno dei giovani calciatori, aveva rinchiuso il direttore di gara negli spogliatoi per poi picchiarlo violentemente.
Durante una perquisizione disposta dalla Procura, nella sua abitazione a Pesaro sono stati rinvenuti due orologi appartenenti proprio al giovane arbitro. Il ritrovamento apre la strada a una nuova accusa: quella di rapina. Gli oggetti, infatti, sarebbero stati sottratti mentre il ragazzo era privo di sensi a causa delle percosse subite.
Oltre agli orologi, elemento necessario all’arbitro per dirigere la gara: uno per tenere il tempo, l’altro per confermare il funzionamento del primo orologio, gli inquirenti hanno trovato anche le chiavi dello spogliatoio. Questo elemento rafforza ulteriormente il quadro accusatorio nei confronti del 45enne, già indagato per lesioni aggravate e sequestro di persona.
"Lo ha chiuso nello spogliatoio e massacrato di botte", ha raccontato il padre del giovane arbitro. "Era una maschera di lividi ed escoriazioni. Lo abbiamo visto uscire barcollando, tra i bambini della premiazione. Quando gli hanno chiesto cosa fosse successo, ha risposto: ‘Mi hanno aggredito, chiamate i carabinieri’".