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Michele Caldonazzi colleziona trionfi e porta in alto il nome di Rovereto

Il velista roveretano, noto agente assicurativo, portacolori del Circolo Vela Torbole, ha vinto la Centomiglia del Garda: sulla vela campeggia il nome della sua città



TORBOLE. Strano ma vero. La Città di Rovereto è sempre più conosciuta e qualificata nell’ambiente velico internazionale che comprende le imbarcazioni di maggiori dimensioni (dagli 8 – 10 metri in su) che, per le loro tecnologie sempre più avanzate, rappresentano il fulcro di questo settore agonistico in continua espansione. Merito del roveretano Michele Caldonazzi, noto agente assicurativo, da sempre con la passione per il “navigare sulla cresta dell’onda” e, meritatamente, assiduo frequentatore del podio, quasi sempre da vincitore, nelle regate di spicco sui mari italiani e non solo e nelle “acque interne”, i laghi principali.

Da anni , da sempre, i suoi continui successi sono abbinati alla Città di Rovereto in quanto sul gigantesco “fiocco” (la vela situata a prua dell’imbarcazione) campeggia a lettere cubitali la scritta “Rovereto”. Si tratta di una dicitura ad effetto per i numerosi patiti della vela che seguono o gareggiano nelle varie competizioni. La visione è favorita in quanto lo scafo dello skipper Michele Caldonazzi naviga quasi sempre in “pole position” nelle partecipate regate con decine di concorrenti di levatura internazionale. La dicitura “Rovereto” è ritenuta una efficace promozione turistica.

Malgrado il consistente condizionamento per il dilagare del coronavirus, quest’anno Michele Caldonazzi ha dominato importanti eventi agonistici. Primo assoluto alla “Transbenaco”, l’impegnativa regata, suddivisa in due manche, da Portese a Torbole e ritorno.

“Michele si è imposto in entrambe le gare con distacchi considerevoli sui non pochi diretti avversari – ha commentato soddisfatto il presidente del Circolo Vela Torbole, Mauro Versini (vice è Attilio DallAgnola e Caldonazzi è anche componente del consiglio direttivo) –. Sono risultati ampiamente positivi frutto di una tattica perfetta e di un’ottima conduzione dell’imbarcazione favorite da un equipaggio molto preparato”.

Il portacolori del club velico altogardesano, domenica scorsa, alla classica Centomiglia del Garda (era la 71a edizione) si è classificato primo fra le decine di scafi tradizionali senza foil (i supporti che consentono alle imbarcazioni di alzarsi di circa un metro dal livello dell’acqua e navigare più veloci) e privi del trapezio (è un sistema utilizzato sulle barche senza zavorra sulla chiglia, cioè la parte sommersa, per controbilanciare la forza sbandante sulle vele). Un altro replay a fine agosto al Trofeo Riccardo Gorla, l’evento internazionale organizzato dal C.V. Gargnano.

“Nell’ultimo scampolo della stagione agonistica 2021 sono in calendario nel golfo di Trieste regate che ad ogni edizione richiamano frotte di equipaggi, compresi molti primi della classe – spiega Michele Caldonazzi – ricordo la San Giovanni Pelago, il Trofeo Bernetti (da lui vinto lo scorso anno) e la partecipatissima Barcolana (in passato c’erano quasi 1.500 partecipanti)”. Michele Caldonazzi primeggia a getto continuo a bordo di “Black Arrow”, imbarcazione ICE33, lunga metri 10 con una adeguata velatura ideata dal “mago della vela”, il gardesano Umberto Felci. A.CAD.













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