Mattuzzi: «A Roma da febbraio, quanta voglia di casa»

Trento. Tre mesi nel centro sportivo di Castel Porziano tra allenamenti, la voglia di un gelato in centro con gli amici e i programmi per il 2021. Isabel Mattuzzi ha trascorso la sua quarantena nel...


Paolo Trentini


Trento. Tre mesi nel centro sportivo di Castel Porziano tra allenamenti, la voglia di un gelato in centro con gli amici e i programmi per il 2021. Isabel Mattuzzi ha trascorso la sua quarantena nel centro romano delle Fiamme Gialle, la sua nuova squadra sportiva, tra allenamenti e studio. Una scelta fatta in previsione di tentare il minimo per le Olimpiadi, ma la pandemia ha stravolto anche i suoi programmi per il futuro. La siepista roveretana pensa ancora ai Giochi e a un ritorno alle gare in pista, ma il prossimo anno, senza affanni.

Isabel, da dove deriva la decisione di spostarsi nel centro sportivo romano?

Ho deciso di trasferirmi qua a gennaio per dedicarmi solo all’atletica contando sul fatto che c’erano le Olimpiadi. Col senno del poi la scelta è stata azzeccata perché mi sono trovata sì “reclusa”, ma in un posto che mi permetteva di allenarmi e sono riuscita a mantenere un buono stato di forma. Dall’altra parte avevo intenzione di tornare a a casa una volta al mese, ma la pandemia ha bloccato tutto e da metà febbraio sono ferma qua. Spero di tornare tra una settimana.

Come ha passato il tempo?

Ho studiato per il corso della Guardia di Finanza e per i prossimi esami all’università (Isabel frequenta l’ultimo anno del corso magistrale in archeologia, ndr) che spero di concludere tra giugno e luglio. Il tempo libero l’ho trascorso con i ragazzi del centro sportivo. Siamo un gruppo di 20-25 sportivi e a me è andata meglio di chi è rimasto a casa da solo.

Il primo sfizio che vuole togliersi?

Vorrei incontrare qualche ex compagno di università, rivedere la mia famiglia e qualche amico, tutto qua. Forse la cosa che mi manca di più è una passeggiata in centro con gli amici e un bel gelato. Il centro sportivo è immerso nel nulla e quando si esce al massimo ci si ritrova in un quartiere residenziale di Roma ovest e si vedono solo case. Mi manca la dimensione della cittadina e anche la biblioteca.

Il suo passaggio nelle Fiamme Gialle ha comportato il cambio di allenatore, da Dimitri Giordani a Vincenzo Di Saverio. Cosa è cambiato?

Sto imparando a essere più disciplinata perché ora non posso più “contrattare” sugli allenamenti: facendo parte del corpo, sento più la responsabilità quindi devo ascoltare più l’allenatore e gestire meglio le energie. A livello tecnico sto cercando di sistemare il passaggio sulla riviera e percorro tanti chilometri e cerco di consolidarli, in previsione di passare a distanze più lunghe. Se non ci saranno gare su pista, l’idea è fare una gara su 10 chilometri a settembre, una mezza maratona a ottobre anche come test, nell’ottica di disputare una maratona tra un paio d’anni.

Come vede i prossimi mesi dell’atletica?

Se la situazione non si risolve del tutto a breve non penso valga la pena di forzare i tempi. Non avrebbe senso fare a settembre i campionati italiani quando sino a pochi giorni fa tutti o quasi sono stati fermi. Preferisco che non si facciano gare in pista e arrivederci al 2021. Spero però nella stagione autunnale su strada e nei cross, un metodo per verificare il lavoro svolto in questi mesi.

L’obiettivo finale rimangono le Olimpiadi.

Vale il discorso fatto sopra. Se sarà possibile a fine estate farò qualche meeting internazionale, ma fino a dicembre i tempi non saranno validi per la qualificazione. Bisognerà attendere la fine dell’inverno.

©RIPRODUZIONE RISERVATA















Scuola & Ricerca

In primo piano