L'INTERVISTA luca de aliprandini 

«Lo psicologo? Meglio Michelle e Simoncelli» 

Il gigantista dopo la chance sfumata ad Adelboden. «La rabbia piano piano è passata, grazie a due giorni con i miei cari e alle parole della mia fidanzata e di Davide: adesso guardo avanti»


MAURIZIO DI GIANGIACOMO


Luca De Aliprandini volta pagina e guarda avanti. Non potrebbe fare altrimenti, dopo aver sprecato la grande occasione di Adelboden, primo dopo la prima manche e fuori nella seconda. Il 29enne di Tuenno ha trascorso un paio di giorni assieme ai genitori, pensando ad altro. È tornato sugli sci per il mini-raduno di Folgaria, dove si è allenato in slalom in vista delle due gare tra le porte strette alle quali prenderà parte domani e domenica in Val d’Aosta, prima di tornare a misurarsi con il gotha mondiale del gigante a Garmisch-Partenkirchen il 2 febbraio. Intervista.

Passata la rabbia?

Sì, piano piano, adesso va tutto bene. Per qualche giorno ha fatto male, ma si guarda avanti, mi guardo indietro solo per prendere quanto ho fatto di buono.

Quella prima manche è stata la più bella della sua carriera?

Anche la seconda è stata bella. È un peccato per come è andata, era tutto perfetto: sto bene, in allenamento vado fortissimo, i materiali erano a posto, la neve bella... Dopo la prima manche volevo solo vincere, non pensavo ad altro.

Sta sciando davvero forte.

Abbiamo lavorato tanto, mettendo a posto alcune cose. Era da un po’ che sciavo bene, già negli Stati Uniti, sono rimasto deluso da quel 14esimo posto: pur non essendo la mia pista preferita, tra nebbia e buio ero stato sfortunato, potevo entrare nei 10. In Alta Badia ho commesso un errore stupido all’ultimo dosso: non per cercare scuse, ma sentivo di valere qualcosa di più.

Tra la prima e la seconda, ad Adelboden, era nervoso?

Per niente. A dire la verità ci ho pensato un attimo: “Sono primo, adesso cosa faccio?” Poi, anche grazie al fatto che c’era Borsotti secondo a pochi centesimi, mi sono messo tranquillo.

E nella seconda manche cosa è successo?

Un errore, quello che hanno visto tutti, e non ci voglio più pensare: più ci penso, peggio è.

Come ha fatto a far passare la rabbia?

Sono stato a casa con i miei genitori, un po’ tranquillo, pensando ad altro.

Avete uno psicologo dello sport per superare momenti come quello?

Sì ma a me non serve, cosa vuoi che mi dica? Lui non è mai stato primo dopo la prima manche in Coppa del mondo, uscendo nella seconda, quella dello psicologo è tutta teoria. Se devo chiedere un consiglio lo chiedo a Michelle (la fidanzata Gisin, nazionale svizzera, ndr) o a un altro atleta. Mi sono visto con Davide Simoncelli, ne ho parlato con lui. Io rispetto il lavoro di tutti, so che a qualche mio collega serve lo psicologo, ma preferisco Davide.

Con Michelle avete pianto o avete riso?

È chiaro che c’era poco da ridere, Michelle ha cercato di farmi vedere gli aspetti positivi.

Lei peraltro sta andando forte, dimostrando una polivalenza rara.

Sì, è salita sul podio in slalom (terza a Lienz) e discesa (terza ad Altenmarkt), arrivando a 2 centesimi dal podio anche in gigante (a Killington, ndr). Ha ancora alti e bassi dopo l’infortunio della scorsa stagione, ma sta facendo bene.

State assieme da più di 5 anni, matrimonio in vista? Figli?

Ah no, né matrimonio né figli: intanto pensiamo a sciare, ogni cosa a suo tempo.

Suo fratello Marc, protagonista di un brutto incidente in Val Gardena nel 2018, ha appena annunciato il ritiro dalle competizioni, almeno per questa stagione.

Sta molto bene, nell’ottica di una vita “normale”, ma riuscire a tornare un atleta di alto livello dopo quella caduta non è scontato, la testa conta.

Quali condizioni ha trovato a Folgaria?

Condizioni ottime, del resto con il cielo sereno e questo freddo è difficile trovare brutte piste. Mi sono allenato in slalom per un paio di giorni, adesso sono già in Val d’Aosta per prendere parte a due gare di Coppa Italia tra i pali stretti. Il ritorno in gara in Coppa del mondo sarà a Garmisch-Partenkirchen: guardiamo avanti.

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