Levico, è un pari che va stretto 

Gialloblù delusi. Il Milano City sale in riva al lago con l’intento di difendersi, ma i termali, con il nuovo modulo, costruiscono comunque 3 nitide palle gol che però non riescono a tramutare nel gol che avrebbe legittimato la loro chiara supremazia in campo. Nota positiva: è la prima senza gol subiti


Beppe Castro


Levico terme. Il Levico Terme resta al palo. Contro il Milano City è arrivato solo un pareggio, il terzo in questo campionato, che ha il sapore di un brodino riscaldato. L’unica buona notizia è che per la prima volta i termali sono riusciti a mantenere la porta inviolata. Occasioni per segnare ieri il Levico Terme ne ha avute almeno tre nitide nel corso dei 90 minuti ma le ha fallite. La partita l’hanno fatta gli uomini di mister Cortese che, però, hanno sbattuto inesorabilmente contro il muro alzato dai granata che hanno pensato soprattutto a difendersi.

Cambio di modulo

Cortese ha stravolto l’assetto tattico passando al 3-4-1-2 e mettendo in soffitta il 4-3-3. Esposito ha fatto il trequartista alle spalle di Galesio e Rizzieri. Il Levico è partito bene alzando il ritmo e mettendo subito alle corde i granata. La prima palla gol è arrivata al 5’ con Gorzalewsky che di testa ha spedito il pallone sulla traversa. Padroni di casa arrembanti con Rizzieri e Galesio alla conclusione in due circostanze ma la mira è stata imprecisa. Il Milano City si è letteralmente consegnato nelle mani del Levico Terme per almeno mezzora mettendosi a protezione del proprio portiere Rainero. Fasce poco protette, centrocampo molle, baricentro basso. Il Levico funziona bene dalla cintola in su: Cardore e Rinaldo fanno tandem, incidono, e Rizzieri capisce come tra incursioni e varchi, c’è da tentare col tiro da fuori. Primo tempo che solo nel finale ha visto gli ospiti uscire dal guscio e sfiorare il gol con un tiro di Sessa che ha costretto Boglic ad un grande intervento. Prima frazione di gara che va in archivio con due grandi occasioni mancate dai gialloblù: la prima di Galesio, la seconda di Rizzieri.

I secondi 45’

Nella ripresa Cortese ha mandato in campo gli stessi uomini senza modificare l’assetto tattico. La prima chance è stata per Esposito. Poi l’attaccante Galesio ha avuto due buone opportunità per portare in vantaggio il Levico: al minuto 19 la conclusione dell’argentino è finita sopra la traversa e poi quella più clamorosa a 15’ dalla fine quando su un bel passaggio di Togala l’ex del Città di Messina si è trovato tutto solo davanti a Rainero che però è riuscito a neutralizzare il tiro debole e poco angolato della punta. L’assedio del Levico è finito qui perché negli ultimi minuti la stanchezza e la mancanza di lucidità hanno preso il sopravvento. Al Levico gli va dato merito di aver mostrato un’inedita solidità difensiva anche se il Milano City aveva l’attacco più anemico del campionato. L’inserimento di Gorzalewsky ha portato una leadership nuova, quella «fame» e cattiveria agonistica ereditate dai tanti anni passati in Sudamerica. Per Roberto Cortese la difesa a tre era tutta da scoprire, ma le prestazioni sono state da subito confortanti. Pralini al centro è stato sempre puntuale e preciso e il 17enne Kojdheli a sinistra nonostante la giovane età ha fatto bene sulle chiusure. Il muro, insomma, sembra già piuttosto solido. E quando serve c’è sempre Boglic. Ma la notizia migliore è che il Levico per la prima volta non ha avuto cali di concentrazione, come è accaduto in quasi tutte le altri sfide tra campionato. Galesio sempre sul pezzo, sempre più pericoloso anche se c’è da aggiustare la mira. Attese verifiche di maggior consistenza, già servite nell’immediato futuro tra sette giorni sul terreno dello Scanzorosciate.













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