Letizia non ci vedeva  più, adesso sogna di vincere il Fiandre 

L’intervista. La disavventura della Élite di Ville d’Anaunia Borghesi, colpita dalla malattia Apmppe (Acute Posterior Multifocal Placido Pigment Epitheliopatry). «Nello specchio vedevo la mia faccia a macchie, non riuscivo a leggere e a guardare la tv. Ora sto meglio e mi alleno» 


LUCA FRANCHINI


Trento. Letizia Borghesi è sempre stata abituata a superare gli ostacoli, a saltarli di slancio. Quelli del ciclocross, specialità che fin da piccola abbina all’attività su strada, ma non solo. La ventunenne di Villa d’Anaunia ha recentemente vissuto un momento difficile. Tanto difficile da farle dimenticare la bicicletta, la sua più grande passione. Aggrappandosi alla tenacia tipica del ciclista, è riuscita a superarlo e adesso guarda alla ripresa delle corse, il primo agosto alla Strade Bianche, sognando un giorno di vincere una grande classica del Nord. La sua preferita è sua maestà il Giro delle Fiandre. Durante il lockdown, Letizia è stata colpita dall’Apmppe (Acute Posterior Multifocal Placido Pigment Epitheliopatry), una malattia rara che colpisce soprattutto le persone giovani.

«Ho sofferto, ho avuto paura, ho temuto addirittura di diventare cieca» racconta l’atleta nonesa.

All’improvviso, il buio

«Da un giorno all’altro non vedevo più bene – aggiunge Letizia - Mi guardavo allo specchio e vedevo la mia faccia a macchie. Non riuscivo a leggere un libro, a guardare la tv, avevo sempre bisogno di qualcuno al mio fianco. La malattia pare essere causata da un virus, perché ho avuto una notte di febbre alta, e provoca delle macchie sulla retina».

Si era in periodo di pieno lockdown. «Eravamo nel momento del picco della pandemia, era difficile spostarsi – spiega la ciclista nonesa – Sono andata in ospedale a Trento, ma ho dovuto aspettare l’esito del tampone, che confermasse la mia negatività al Coronavirus, per essere visitata. Non sapevano dirmi più di tanto, nemmeno sul decorso, perché non avevano mai avuto a che fare con un caso di questo tipo».

Letizia si è aggrappata al suo spirito battagliero. «E alla mia famiglia, che mi è sempre stata vicina – commenta ancora - Non avevo molta fiducia di recuperare la vista. Avevo sentito di persone giovani con lo stesso problema che non sono riuscite a risolverlo. Una cura a base di antinfiammatori, però, mi ha permesso di riprendermi in tempi abbastanza brevi».

Ora come sta? «Non ho risolto completamente il problema, ma ci vedo meglio – replica la Borghesi - Riesco ad andare in bici, a fare quello che devo fare. In alcune condizioni, ad esempio quando ho il sole contro, vedo ancora macchie, ma il peggio pare essere passato».

Il ritorno in sella

Tant’è che Letizia è tornata ad allenarsi regolarmente. «All’inizio ero un po’ debilitata fisicamente, come se avessi la mononucleosi, ma ora sono tornata a provare buone sensazioni – dice Letizia – Prossimamente andrò a Livigno per un ritiro di due settimane assieme a mia sorella Giada. Con le corse dovrei riprendere il primo agosto alla Strade Bianche».

Poi via con gli altri appuntamenti, guardando al Giro Rosa in settembre e alle classiche del Nord di ottobre, quelle in cui un giorno vorrebbe riuscire a centrare un risultato pesante. «Adoro il Giro delle Fiandre – spiega Letizia – L’ho già disputato tre volte ed è stato amore a prima vista. Mi sono sempre trovata bene con il freddo e la pioggia, mi piacciono i muri e il pavé. Quest’anno ci sarà anche la Parigi-Roubaix femminile: spero che la mia squadra venga invitata».

Lo scorso anno arrivò la prima vittoria tra le Élite, conquistata sul traguardo della quarta tappa del Giro Rosa. «Un’emozione grandissima – racconta la nonesa – Tagliare il traguardo e ricevere i complimenti di Marianne Vos, il mio idolo sportivo, mi ha fatto enorme piacere. Vedo quella vittoria come un punto di partenza: mi sono sempre allenata sapendo di poter vivere momenti come quelli. È stata la prova concreta di quello che dentro di me sentivo di valere. È lì che voglio stare, con le migliori».

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