L'INTERVISTA MARTINA PETERLINI  

«La schiena fa ancora male ma la Black Levi mi piace» 

Sci alpino, Coppa del mondo. Oggi la 23enne roveretana, frenata da una protrusione discale, sarà in gara nello slalom finlandese che l’anno scorso le diede i primi punti della carriera 


LUCA FRANCHINI


Trento. Lo scorso anno, a Levi, Martina Peterlini conquistò i primi punti della carriera in Coppa del Mondo, 26esima. Allora partiva con il pettorale 46. Oggi e domani, nei primi due slalom della stagione in programma nella località finlandese, la 23enne roveretana avrà il numero 24, ma anche un problema alla schiena con cui fare i conti, emerso durante un allenamento in Val Senales. A darle noia è una protrusione discale, che l’ha costretta a uno stop forzato. Martina è tornata a sciare all'inizio di questa settimana.

Come si sente?

«Non molto bene, oggi (ieri, ndr) non mi sono potuta allenare, avevo la schiena bloccata. Ho fatto delle infiltrazioni che spero non mi facciano sentire il dolore».

Che ambiente avete trovato in Finlandia?

«All'aeroporto ci hanno accolto con un tampone nasale. C'è molta rigidità, ma ben venga. La neve che c’è è tutta artificiale, la temperatura è di -1°, -2°. Non ho avuto modo di provare la pista di gara. Ho sciato soltanto giovedì, ma su un tracciato di allenamento. Poi mi sono dovuta fermare».

Difficile, pertanto, fare previsioni sulla gara odierna.

«Direi impossibile. Ho fatto un’ottima preparazione e, prima di accusare i problemi alla schiena, stavo andando forte. Spero di non sentire il male. Se lo sentirò, stringerò i denti».

I primi punti della carriera in Coppa del Mondo arrivarono proprio a Levi, un anno fa.

«La Black Levi è una pista che mi piace. È varia, con dossi, una parte pianeggiante e una più ripida. Bisogna essere bravi a interpretare ogni settore».

Il numero di pettorale, schiena permettendo, dovrebbe darle una mano.

«Partirò con il 24, lo scorso anno ero attorno al 50. Qualcosa è cambiato. Voglio essere positiva, con o senza dolore».

La pandemia ha portato a un radicale cambiamento dei comportamenti. Come lo state vivendo?

«Siamo super monitorati. Abbiamo fatto un tampone prima della partenza, uno appena arrivati e un altro due giorni dopo. Viviamo in una bolla, ma dobbiamo stare attenti e indossare sempre la mascherina, che è essenziale».

E a casa?

«Fortunatamente non ci sono stati casi di positività al Covid nella mia famiglia. Cerco di avere meno contatti possibili, non voglio rischiare di saltare delle gare. Sto attenta a tutto, anche in famiglia».

Nell’inverno 2019/2020 ha fatto un grande salto di qualità, due volte nella top 20, a Zagabria (14esima) e Kranjska Gora (18esima). Ora cosa si aspetta?

«La scorsa stagione è stata quella delle “prime volte”: i primi punti in Coppa del Mondo, la prima vittoria in Coppa Europa.Voglio migliorarmi ancora».

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