Calcio

L'Inter vince a Verona, pari della Juve a Firenze

Darmian decisivo per i nerazzurri, Morata salva i bianconeri

ROMA


MILANO. Il gol della sicurezza col Genoa, quelli decisivi con Cagliari e Verona. Matteo Darmian dà ancora il suo contributo alla scalata dell'Inter verso lo scudetto che ora dista cinque punti da conquistare in cinque gare. E' ancora una volta il gruppo che premia Conte nel momento in cui incombe il rischio di sprecare la lunga galoppata solitaria.

Il Verona si batte bene, cerca il pari ma esce a testa alta e recrimina per un gol di Faraoni annullato lasciando molti dubbi.

Paratici ha detto che Pirlo resterà se conquisterà la Champions, ma il cammino appare in salita dopo il pari in rimonta a Firenze. Una Juve con poco nerbo, con Ronaldo evanescente, che ha trovato il pari ma non ha meritato la vittoria. Se Atalanta e Napoli vinceranno si ritroverà a cinque gare dal termine al quinto posto.

Guadagna invece la salvezza l'Udinese inguaiando il Benevento che dovrà cambiare passo per restare in serie A.

Il pallone comincia a pesare tanto ora che l'Inter si avvicina alla conquista dello scudetto. Il Verona rispolvera una prestazione di grande spessore, lontano da quelle abuliche degli ultimi mesi, e contrasta efficacemente un'Inter involuta, che però non perde mai la pazienza e attende il momento buono.

Le occasioni sono poche e non indimenticabili, con Lautaro e Hakimi, poi gli ospiti sfiorano il vantaggio con Di Marco. Sembra una gara stregata (Hakimi colpisce il palo), ma non per questa Inter concentrata e matura, unita come gruppo. Entra Darmian e, come contro il Cagliari, segna un gol di grande importanza, su uno dei rari errori di posizione della difesa veneta.

Ma il Verona non ci sta e per il resto della gara attacca con vigore ma sbatte contro il muro nerazzurro che mette un altro mattone nella costruzione dello scudetto. C'è un gol di Faraoni su incertezza di Handanovic ma per l'arbitro Abisso è da annullare.

La Juve soffre la delicatezza del momento e gioca un primo tempo da pugile suonato. La Fiorentina, che cerca ancora la salvezza, mena la danza e sbuca da tutte le parti. Occasione di Milinkovic, mischie caotiche intorno a Sczesny con Ribery immarcabile, Pulgar colpisce il palo poi goffo mani in area di Rabiot. Rigore netto che Vlahovic trasforma con sfrontata sicurezza con un cucchiaio irridente, che porta il suo score a 17 gol e 3 assist.

Pirlo cambia due giocatori e dopo 40" della ripresa Morata, su imbeccata di Dybala, trova una traiettoria che Dragowski sfiora appena prima che si infili in porta. Sembra un assist prezioso per ritrovare la vera Juve, che attacca con furore ma con scarsa efficacia mentre in un paio di occasioni Pulgar si fa pericoloso per i viola.

Due vittorie in quattro mesi sono troppo poche per blindare la salvezza. Il Benevento di Inzaghi continua a farsi del male e ora vivrà un finale sofferto. L'Udinese raggiunge la salvezza virtuale con una vittoria netta che premia il lavoro di Gotti e la leadership di De Paul, motore trainante della squadra. I friulani vanno sul 2-0, subiscono un rigore, poi raddoppiano le marcature con Strygen Larsen e Braaf approfittando di una difesa avversaria scombinata. Il 4-2 di Lapadula sancisce il trionfo degli ospiti con Inzaghi che deve cambiare qualcosa per non essere rimontato dal Cagliari.













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