L’AQUILA  EUROSCETTICA HA VOTATO  PER LA TREXIT 

AAA capro espiatorio cercasi, astenersi perditempo. È questo il tema in cima alla lista delle tendenze del momento, in attesa di essere superato sulla scala dello stress solamente dalla ricerca dei...



AAA capro espiatorio cercasi, astenersi perditempo. È questo il tema in cima alla lista delle tendenze del momento, in attesa di essere superato sulla scala dello stress solamente dalla ricerca dei regali di Natale. Nei momenti di difficoltà, che si parli di basket o di qualsiasi altro aspetto della nostra esistenza, la cosa più semplice ed immediata è quella di puntare il dito contro qualcuno.

In questo momento di difficoltà sul piano del gioco e dei risultanti era quindi inevitabile che sul banco degli imputati finissero più o meno tutti, da coach Brienza a Salvatore Trainotti, passando per George King, Ale Gentile, Matteo Salvini, il riscaldamento globale, l’infortunio in gara-2 di Sutton contro Venezia, l’assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando d'Asburgo, eccetera. Mentre l’infortunio di Sutton è ancora in cima alla lista delle scuse che utilizzo per giustificare i miei insuccessi universitari, su tutti gli altri vorremmo provare a smorzare un po’ gli animi. Per carità, passare le ore a pensare a tutti i possibili tagli per liberare lo spazio salariale per firmare quello o quell’altro è uno dei nostri sport preferiti, d’altra parte però il disfattismo non aiuta nessuno se non i nostri diretti avversari.

La sconfitta contro Oldenburg dal canto suo ha buttato altra benzina sugli animi già infuocati dei tifosi trentini: in casa della Merkel è infatti la coalizione antieuropeista ad avere la meglio sui sogni di qualificazione alle Top 16 di EuroCup. Dopo aver terminato un buon primo tempo in vantaggio di 2 lunghezze, negli spogliatoi ha luogo un vero e proprio referendum che ha decretato all’unanimità quello che tutti temevamo: la Trexit. Il secondo tempo rispecchia in tutto e per tutto la politica euroscettica adottata dalla squadra, coi tedeschi che infilano 64 punti nei secondi 20 minuti di gioco sancendo l’ennesima tranvata stagionale. Una decisione, quella di uscire dell’Europa, che ha ormai quasi dell’irreversibile: solo una vittoria da 12 o più punti di scarto contro i polacchi del Gdynia potrebbe ribaltare l’esito degli exit poll di mercoledì sera.

Per ora è solo un rinvio a giudizio, con coach Nicola Brienza che avrà a disposizione ancora tre settimane di campagna elettorale per convincere tutti che il tempo della Trexit, per la Dolomiti Energia, non è ancora arrivato.

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