superlega

Juve, Barcellona e Real Madrid si difendono: «Inaccettabili pressioni e offese»

Non si placa la polemica fra i club rimasti agganciati al progetto del nuovo torneo di calcio e i vertici di Fifa e Uefa: «Ci rincresce vedere come i club nostri amici e partner fondatori della Super League si trovino ora in posizione incoerente e contraddittoria»



TORINO. I club fondatori della Superlega «hanno ricevuto, e continuano a ricevere, inaccettabili pressioni, minacce e offese al fine di ritirare il progetto proposto e desistere dal loro diritto/dovere di fornire soluzioni all'ecosistema del calcio mediante proposte concrete e un dialogo costruttivo». Così, in una nota, Juventus, Barcellona e Real Madrid, deferiti agli organi disciplinari competenti dall'Uefa. «Ciò è intollerabile e la giustizia si è già pronunciata in favore della proposta di Super League - aggiungono - ordinando a FIFA e UEFA di astenersi dall'intraprendere ogni azione che possa pregiudicare l'iniziativa».

E ancora: «I club fondatori hanno espressamente convenuto che la Super League avrà luogo quando riconosciuta da Uefa, da Fifa o da entrambe, oppure quando, nel rispetto delle leggi e dei regolamenti applicabili, considerata quale competizione compatibile a tutti gli effetti con il permanere dei club fondatori nelle rispettive competizioni domestiche. Tuttavia, a dispetto di tali circostanze, Uefa e Fifa si sono sinora rifiutate di stabilire un adeguato canale di comunicazione». «Siamo pronti a riconsiderare l'approccio proposto, per quanto necessario. Tuttavia, saremmo altamente irresponsabili qualora, consapevoli dei bisogni e della crisi sistemica del settore calcistico che ci hanno indotti ad annunciare la Super League, abbandonassimo la missione di fornire risposte efficaci e sostenibili alle questioni esistenziali che minacciano il settore calcistico».

«I dodici club fondatori hanno condiviso come la Super League rappresenti un'opportunità unica per offrire ai tifosi in tutto il mondo il miglior spettacolo possibile e per rafforzare l'interesse globale nel calcio, che non è un fatto immutabile e che è soggetto a nuovi trend generazionali». E' un passaggio del comunicato diffuso da Juventus, Barcellona e Real Madrid, club deferiti per il progetto dagli organi disciplinari competenti dell'Uefa, che invece ha disposto il reintegro degli altri nove club (Milan, Inter, Arsenal, Chelsea, Atletico Madrid, Liverpool, Manchester City, Manchester United e Tottenham) fondatori della Superlega. Nella nota, i tre club deferiti fanno notare che «il progetto Super League è stato concepito congiuntamente dai dodici club fondatori». Ed elencano le ragioni che, lo scorso 18 aprile, hanno portato le società ad annunciare la loro volontà di creare la Super League e «di instaurare un canale di comunicazione con UEFA e FIFA, in un costruttivo spirito di collaborazione tra le parti, così come reso noto a ciascuna di esse nella stessa data».  

«Ci rincresce vedere come i club nostri amici e partner fondatori della Super League si trovino ora in posizione incoerente e contraddittoria avendo sottoscritto ieri numerosi impegni con Uefa». «Tuttavia, poiché permangono i problemi concreti che hanno portato i dodici club fondatori ad annunciare la Super League alcune settimane fa, ribadiamo che, per onorare la nostra storia, per ottemperare agli impegni assunti nei confronti dei nostri stakeholders e dei nostri tifosi, per il bene del calcio e per la sostenibilità finanziaria del settore - proseguono i tre club - abbiamo il dovere di agire in maniera responsabile e di perseverare nel raggiungere i nostri obiettivi, nonostante le continue ed inaccettabili pressioni e minacce ricevute da Uefa».













Scuola & Ricerca

In primo piano