L'INTERVISTA JAMES BLACKMON 

«Grazie Aquila ma è il momento di volare in Nba» 

Basket Serie A. L’ormai ex guardia della Dolomiti Energia non  nasconde le sue ambizioni: «Trento ottima piazza per migliorare, adesso punto al massimo campionato americano o all’Eurolega»


IL LONZONE


La sfavillante stagione vissuta con la maglia della VL Pesaro ha portato il nome di James Blackmon sui block notes di diversi direttori sportivi del nostro campionato, non ultimo quello di Salvatore Trainotti. Il biglietto da visita del ragazzo, quello di vice-capocannoniere della stagione 2018/2019, lo eleva subito a pezzo pregiato del mercato estivo trentino. Il 24enne americano mette in mostra subito una balistica efficace e una pulizia tecnica fuori dal comune, strappando i primi boati alla BLM Group Arena. Nonostante alcuni acuti da fuoriclasse assoluto, la stagione di Blackmon si è sviluppata sulla falsa riga di quella della squadra, con un andamento altalenante. Questo e altri gli argomenti di cui James ha accettato di parlare rispondendo alle nostre domande.

Buongiorno James, prima di tutto come sta?

Sto alla grande grazie! Dopo aver lasciato Trento sono tornato a casa in Indiana, negli Stati Uniti, anche se purtroppo siamo ancora in quarantena.

Iniziamo a parlare della stagione appena conclusa. L’anno scorso era la stella indiscussa di una squadra che lottava per la salvezza, mentre quest’anno ha giocato in un team che si prefiggeva obiettivi più importanti, cosa è cambiato per lei?

È stato sicuramente bello far parte di una squadra ambiziosa, costituita da giocatori forti e che sanno come vincere. In generale devo dire che mi sono divertito molto nel corso di tutta la stagione, e penso che avremmo finito molto bene se il campionato fosse continuato.

A proposito di quest’ultimo punto, durante tutta la stagione avete alternato grandi vittorie a sconfitte tanto pesanti quanto inattese, quale pensa sia stata la ragione di questa discontinuità di risultati?

Innanzitutto penso che il campionato sia stato interrotto proprio nel momento in cui stavamo iniziando a giocare il nostro miglior basket. Credo che la discontinuità di prestazioni di cui parla sia dovuta al fatto che ci sia voluto del tempo prima di poterci conoscere come squadra. Il raggiungimento della giusta chimica all’interno del team è fondamentale per vincere le partite. Penso sia per questo motivo che nell’ultimo periodo abbiamo iniziato a giocare meglio, oltre che ad allenarci meglio.

Torniamo in estate: ad inizio stagione sembrava che lei fosse designato ad essere la punta di diamante della squadra, cos’è cambiato dall’arrivo di Alessandro Gentile?

Innanzitutto devo dire che giocare insieme a lui è stato grandioso. Penso che un adattamento da parte mia sia stato necessario, senza dubbio. Il mio ruolo nel gruppo è dovuto cambiare, ma nonostante ciò il mio scopo è sempre stato quello di far rendere al massimo la squadra. C’è sempre bisogno di qualche aggiustamento quando si devono inserire nuovi giocatori.

Coach Brienza ha più volte sottolineato il grande lavoro che lei ha svolto sul proprio modo di difendere, in cosa pensa di essere migliorato maggiormente durante questa stagione?

Penso che la difesa sia stata appunto la fase di gioco sulla quale ho lavorato maggiormente quest’anno. Con l’andare del tempo mi sono concentrato sempre di più su questo aspetto, cosa che mi ha permesso di migliorare molto.

Parlando di miglioramenti, il sogno di ogni giocatore della sua età è quello di poter approdare in un team di NBA o Eurolega, cosa pensa che le manchi per arrivare a quel livello?

In realtà penso che questo per me sia il momento giusto per andare in NBA. In ogni caso credo di essere sulla buona strada per aspirare ad entrambe.

A questo proposito, quest’anno ha preso parte per la prima volta ad una competizione internazionale, cosa porta con lei di questa esperienza?

Aver giocato in EuroCup mi ha sicuramente fatto acquisire una buona dose di esperienza in vista della prossima stagione. Devo dire che non c’è stata una squadra o un giocatore nello specifico che mi ha colpito particolarmente, anche se il livello complessivo della competizione è risultato decisamente buono. Dopo questa esperienza ritengo di essere pronto ad affrontare qualunque sfida mi riserverà la mia carriera, a partire dal prossimo anno.

James un’ultima domanda prima di salutarla: da come parla sembra prospettare un futuro lontano da Trento, col senno di poi si sente soddisfatto della scelta presa in estate?

Penso che Trento sia stata un’ottima piazza in cui giocare, sia per migliorare come giocatore che per lanciare la mia carriera. La partecipazione all’EuroCup e il ruolo che mi era stato prospettato dalla società sono stati i motivi principali per i quali ho deciso di venire all’Aquila Basket. Nonostante l’avventura si sia conclusa prematuramente sono sicuramente contento della decisione di venire a Trento, ho davvero apprezzato questa esperienza.

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