Giro d’onore per Trentin, Paternoster e i loro fratelli 

Ciclismo. Il borghigiano (argento ai Mondiali), la nonesa, ma anche Eva Lechner, Elena Pirrone Matteo Bianchi, Nils Laner e Noemi Plankensteiner premiati dalla Federciclismo a Modena



Modena. In totale 78 medaglie, 13 maglie iridate, 16 titoli europei e 31 medaglie d’oro: quella appena conclusa è stata una stagione da record per l’Italia del pedale. Nei numeri da primato del team azzurro c’è lo zampino dei corridori regionali, in primis della stella del ciclismo in rosa Letizia Paternoster, ieri sfortunata protagonista di un incidente in allenamento, e del vice campione del mondo Matteo Trentin, seguiti a ruota dall’altoatesina Eva Lechner, dai bolzanini Elena Pirrone e Matteo Bianchi e dai giovani biker Nils Laner e Noemi Plankensteiner.

La passerella di fine stagione

Trentin, Paternoster, Lechner, Bianchi, Pirrone e Laner sono stati premiati a inizio settimana nella suggestiva cornice del Baluardo della Cittadella di Modena, sede del Giro d’Onore, la passerella di fine stagione organizzata dalla Federazione Ciclistica Italiana. Letizia Paternoster ha intonato e cantato più volte l’Inno di Mameli: in primis agli Europei su strada di Alkmaar, in Olanda, non prima di essersi infilata al collo una medaglia d’argento ai Mondiali Élite su pista a inizio anno (nella specialità olimpica dell’omnium) e di aver conquistato tre maglie di campionessa europea su pista alla rassegna continentale Under 23 di Gent (inseguimento a squadre, eliminazione e madison). Non è però finita, perché la ventenne di Revò ha primeggiato anche ai Giochi Europei di Minsk nell’inseguimento a squadre, per poi chiudere la stagione con il bronzo ai campionati europei Élite di Apeldoorn (inseguimento a squadre), senza dimenticare i podi in Coppa del Mondo.

L’argento di Trentin

Matteo Trentin, dal canto suo, ha riportato l’Italia tra le grandi del ciclismo mondiale: dopo aver vinto il titolo europeo nel 2018 a Glasgow, ha contribuito al successo continentale di Elia Viviani ad Alkmaar (dove il borghigiano si è classificato settimo) e poi ha sfiorato la vittoria che vale una carriera alla rassegna iridata di Harrogate. Trentin non figurerà nell’albo d’oro del campionato del mondo, ma il suo argento pesa comunque nell’economia di una Nazionale che da anni non riusciva a salire sul podio nella corsa più importante della stagione.

Le altre medaglie regionali

Soddisfazioni di bronzo, invece, per i bolzanini Elena Pirrone e Matteo Bianchi: Elena si è classifica terza nella cronometro agli Europei Under 23 di Alkmaar, Bianchi ha ottenuto il medesimo risultato nel chilometro da fermo agli Europei Junior su pista (a Gent) e ai Mondiali Junior su pista (a Francoforte).

Mountain bike

Sono arrivati nuovi e meritati applausi, infine, anche per la tenace Eva Lechner, medaglia d’argento con la squadra azzurra nel team relay agli Europei di mountain bike di Brno, in Repubblica Ceca, e poi splendida seconda ai recenti Europei di ciclocross disputati a Silvelle di Trebaseleghe. Alle spalle della veterana, c’è il nuovo che avanza, ovvero Nils Laner e Noemi Plankensteiner. Il promettente altoatesino ha vinto due medaglie al campionato europeo giovanile di Pila, in Val d’Aosta, oro nel team relay categoria Allievi assieme a Noemi Plankensteiner e poi argento nel cross county eliminator. L.F.

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