«Eccellenza a 18 squadre anche con i ripescaggi» 

I campionati regionali dopo il Covid-19. Parla il presidente del Comitato di Trento della Figc Pellizzari: «Il via in settembre anche in previsione di un’eventuale nuova ondata in inverno» 


Daniele Loss


Trento. Il via è fissato per il 23 agosto, giorno in cui si disputerà il primo turno di Coppa Italia. Sette giorni più tardi la seconda giornata e poi, dal 6 settembre, spazio ai campionati. Con alcune clamorose novità. In primis proprio la Coppa Italia che, quest’anno, non sarà più “condivisa” tra squadre d’Eccellenza e di Promozione, perché le formazioni dei due campionati giocheranno tornei ben distinti.

Campionati a 18 squadre

La domanda che tutti si pongono è se il Levico Terme e il San Giorgio saranno entrambi ripescati, il campionato potrebbe tornare a 16 squadre. «Assolutamente no - spiega il presidente del Cpa di Trento, Ettore Pellizzari - perché sarebbe impensabile avere un torneo di Promozione a 18 formazioni e l’Eccellenza a 16. Ecco perché, nel caso di uno o più ripescaggi in Serie D, anche noi procederemo come da regolamento a completare l’organico.

Ripescaggi sì, ma come? «Seguendo quelle che sono le norme attualmente in vigore - prosegue Pellizzari -. Il Cpa di Bolzano spingerebbe perché il San Martino Moso avesse una sorta di “priorità”, ma noi abbiamo il dovere di tutelare gli interessi delle squadre trentine. Il regolamento indica che la vincente dello spareggio tra le seconde classificate dei due gironi di Promozione avrebbe la priorità. Lo spareggio non c’è stato e, dunque, bisognerebbe procedere ad un confronto del punteggio tra le due squadre interessate. Se, invece, i posti liberi saranno due, allora non ci saranno problemi e toccherà al Cpa di Bolzano stabilire chi far salire in Eccellenza».

Calendario full: come intervenire? «Sicuramente accorciando la pausa invernale - analizza Pellizzari - e poi con l’inserimento di turni infrasettimanali che erano già previsti nelle scorse stagioni».

Perché partire a settembre? «Il motivo mi sembra elemenatore - chiosa il presidente provinciale -: in questo momento la situazione legata al contagio e alla diffusione del Covid-19 è sotto controllo e, dunque, non vedo perché si debba posticipare l’inizio dei campionati, con il rischio d’iniziare a ridosso dell’inverno, momento in cui ci potrebbe essere - da quanto dicono gli esperti - una seconda ondata».

Quale futuro per la serie C1 di calcio a 5? «Stiamo valutando il da farsi - conclude - perché le opzioni sono sostanzialmente due, visti i numeri del comitato altoatesino. O procederemo con la C1 a 18 squadre e inseriremo nei nostri gironi di serie D le squadre della provincia di Bolzano o divideremo in due gironi il campionato di serie C1 con una formula che, ovviamente, andrebbe studiata accuratamente».

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