Da Bressanone a Riva del Garda cinque tappe brevi e frizzanti
La corsa a tappe euroregionale. Partenza dall’Alto Adige e gran finale in Trentino, la tappa più lunga e selettiva è la Naturno-Valle del Chiese/Pieve di Bono con la salita di Boniprati. La bolzanina Elena Pirrone e la trentina Eleonora Farina “madrine” della corsa
Milano. Per la prima volta dopo tre anni di Tour of the Alps, sarà l’Alto Adige a dare il via alle danze dell’edizione 2020: ad ospitare vigilia ed operazioni preliminari (domenica 19 aprile) sarà la città di Bressanone, nella bellissima piazza Duomo, da dove poi lunedì 20 muoverà la frazione inaugurale con arrivo ad Innsbruck dopo 142,8 chilometri. Dopo un avvio movimentato e la salita verso il Passo del Brennero, una lunga discesa condurrà gli atleti sul circuito finale di Innsbruck, da percorrere due volte e caratterizzato dalla salita di Axams, già affrontata dagli atleti nella prova a cronometro dei Mondiali 2018.
Innsbruck-Feichten
Sarà tutta tirolese la seconda frazione (martedì 21 aprile) che riprenderà il via da Innsbruck per concludersi a Feichten im Kaunertal dopo 121,5 chilometri e 2.640 metri di dislivello, per gran parte compressi nella seconda metà di gara. Terminati i primi 50 chilometri pianeggianti, le salite di Arzl im Pitztal e Piller Sattel (due volte) attendono gli atleti, prima di un finale impegnativo verso il traguardo di Feichen, con pendenze superiori anche al 12% fra i -6 ed i -3 chilometri al termine.
Imst-Naturno
Il Tour of the Alps fa ritorno in Alto Adige con l’arrivo della terza tappa (mercoledì 22 aprile) a Naturno, dopo il via da Imst, in Tirolo, appena ad ovest di Innsbruck, per complessivi 163,9 km. Dopo la scalata del Passo Resia e le aspre stradine della Val Venosta verso Frinig, sarà l’asperità di Tarres (a 18 chilometri dal termine) a dare forma ad un finale di tappa aperto a diversi esiti.
Naturno-Pieve di Bono
La quarta tappa di giovedì 23 aprile sarà la più lunga dell’edizione 2020 (168,6 chilometri) e anche quella con maggiore dislivello (3380 metri), uno dei più ampi registrati nel quadriennio di marca Tour of the Alps: Naturno – Valle del Chiese/Pieve di Bono. Appena dopo il via, il gruppo si troverà a valicare i 1706 del tunnel di Passo Castrin, tetto del Tour of the Alps 2020. In seguito, gli atleti transiteranno in Val di Non e Val di Sole per poi risalire verso Passo Campo Carlo Magno. L’asperità successiva si incontrerà nei pressi di Tione e si tratta dello strappo non banale di Sella Giudicarie, mentre gli uomini di classifica potranno giocare le proprie carte sulla salita di Castel Condino verso Boniprati: 10 chilometri di strada verticale che si concludono a 7 chilometri dal traguardo di Pieve di Bono.
Valle del Chiese-Riva
La quinta e ultima tappa di venerdì 24 Aprile, Valle del Chiese/Idroland – Riva del Garda, presenta chilometraggio contenuto (120,9), ma una successione di salite e strappi che impegneranno a fondo atleti dopo lo sforzo del giorno precedente. L’ascesa di Sella Giudicarie precederà la doppia scalata verso il Passo Duron ed il Valico del Ballino, prima della discesa verso il primo transito sul traguardo di Riva. Gli ultimi 40 chilometri del Tour of the Alps si svolgeranno su due tornate di un circuito caratterizzato dalla salita di Pranzo, con l’ultimo scollinamento previsto a 12 chilometri dal gran finale in piazza Battisti, davanti alla Rocca medievale di Riva.
Tre territori, tre madrine
Un’altra novità del Tour of the Alps 2020 ha fatto il suo debutto a Milano proprio in occasione della presentazione di ieri, in sala Buzzati: quest’anno debuttano infatti a fianco della corsa euroregionale non una, ma addirittura tre madrine – in pieno stile Tour of the Alps. Infatti, a rappresentare la gara saranno tre grandi atlete di diversi sport, ciascuna proveniente da uno dei tre territori dell’Euregio. Le tre madrine saranno i volti al femminile della corsa, e nel contempo protagoniste esse stesse di un racconto all’insegna del #LiveUphill che caratterizza l’evento.
Tirolo, Laura Stigger
Dall’Ötztal arriva Laura Stigger, atleta di punta del movimento austriaco delle due ruote, già capace di vincere nella categoria Juniores un Mondiale di cross country mountain bike – la sua specialità di provenienza – ma anche un Mondiale su strada proprio sulle strade di casa, ad Innsbruck 2018. A soli 19 anni, e con le stimmate della predestinata, Laura si prepara ad affrontare una stagione ad alta intensità – fra Coppa del mondo, l’avvicinamento alle Olimpiadi di Tokyo, ma anche la prova della maturità al termine dell’ultimo anno di scuola superiore.
Elena Pirrone
Elena Pirrone è un nome ben noto agli amanti del ciclismo su strada: altoatesina di Laives, Pirrone riuscì ad aggiudicarsi due maglie iridate nella categoria Juniores a Bergen nella stagione 2017. A dispetto delle sue indiscutibili doti, Elena non è ancora riuscita ad esprimere appieno il suo potenziale nella categoria Elite: il Tour of the Alps ne seguirà il percorso nella stagione dell’auspicato salto di qualità.
Eleonora Farina
Dal Trentino, ed esattamente da Pietramurata, arriva Eleonora Farina, ben nota agli appassionati del ciclismo delle ruote grasse: Eleonora è infatti, insieme all’altoatesina Veronika Widmann, il nome di riferimento in Italia nella mountain bike downhill, ed è stata campionessa europea di specialità nella stagione 2017. Reduce da una buona stagione in Coppa del mondo, Eleonora riparte però con l’obiettivo riscattare la prova in casa di Val di Sole, dove una foratura fece sfumare la possibilità di un risultato storico.
Tre storie da raccontare per tre atlete di grande livello, espressione dei diversi movimenti delle tre regioni, e portavoce di quello spirito sportivo e di quei valori che Tirolo, Alto Adige e Trentino hanno condiviso nel dare vita al Tour of the Alps.