Bianchi e i campioni di Laives «Medaglie merito dei sacrifici» 

Ciclismo su pista. Dopo i successi di Pirrone e Vigilia, cresciute a loro volta nel Gs Mendelspeck, il figlio del sindaco ha colto bronzo iridato e continentale Junior nel chilometro da fermo: «Li dedico a famiglia e direttore sportivo»


LUCA FRANCHINI


Bolzano. Matteo Bianchi ha mosso i primi colpi di pedale nel Gs Mendelspeck, al pari della bicampionessa mondiale junior Elena Pirrone e di Alessia Vigilia. Ora veste la maglia della Campana Imballaggi Rotogal e della Nazionale, portata sul podio prima agli Europei su pista di Gent e poi ai Mondiali sempre su pista di Francoforte: due volte medaglia di bronzo, in entrambi i casi con il nuovo record italiano di categoria, che ora è 1’02”068.

Laives pedala forte

La Laives delle due ruote può contare su un nuovo talento. Un atleta in rampa di lancio, che è cresciuto in maniera esponenziale negli ultimi 12 mesi, tanto da riuscire ad abbassare di ben 3” il suo tempo nel chilometro da fermo, la specialità che gli ha regalato la doppia gioia di bronzo.

«Non c’è risultato senza lavoro e sacrifici – commenta Matteo – Non solo i miei, ma anche quelli della mia società, del mio direttore sportivo Alessandro Coden e della mia famiglia, che mi hanno sempre seguito, come ad esempio nelle trasferte per gli allenamenti al “Vigorelli” a Milano. Se devo fare una dedica, non posso che pensare a loro».

Matteo ha iniziato a gareggiare da G5 con il Gs Mendelspeck, poi passato al Team Südtirol al secondo anno da allievo, quindi alla Campana Imballaggi Rotogal da junior. La pista è un amore sbocciato con gli anni.

«Ho iniziato a partecipare alle prime gare su pista da esordiente – aggiunge Bianchi – Da allievo ho vinto il bronzo nella velocità e da allora ho iniziato a specializzarmi. Adesso testa e gambe sono tutte per questa disciplina. Il mio futuro lo vedo lì».

Dal 28 agosto al primo luglio Matteo sarà in Repubblica Ceca per partecipare a delle gare con gli under 23, con l’obiettivo di fare esperienza e incamerare i punti necessari per conquistare un posto in Coppa del Mondo.

«Il salto di categoria si farà sentire, ma gli stimoli non mi mancano» precisa Matteo, eccellenza di una Laives del pedale che sta dimostrando di saper correre molto più della città di Bolzano, forte anche dei baby ciclisti della locale Polisportiva Libertas, quali l’esordiente Filippo Serafini.

Il segreto dei laivesotti

«Merito dell’organizzazione delle società presenti nel nostro Comune, ma anche dei cosiddetti cicli – conclude Matteo – Ci sono stati campioni a Bolzano e ce ne saranno ancora». Il doppio bronzo ha inorgoglito doppiamente il papà di Matteo, Christian Bianchi, che ha potuto gioire sia da padre che da sindaco.

Il direttore sportivo trentino

Assieme a loro ha esultato lo staff della trentina Campana Imballaggi Rotogal, in primis il direttore sportivo Alessandro Coden. «Con Bianchi abbiamo fatto un grande lavoro su strada e in palestra fino al 30 giugno – spiega Coden – per poi dedicarci solo alla pista. Ci siamo concentrati sulle partenze, sui lavori di forza. Nel km da fermo Matteo ha abbassato i suoi tempi di 3” nell’ultimo anno. Un dato che la dice lunga sulle sue potenzialità e sulla qualità dell’allenamento».

Oltre che da Bianchi, la Campana Imballaggi Rotogal è stata rappresentata ai Mondiali su pista anche da Edoardo Zambanini, decimo nella corsa a punti, lui che in stagione si è classificato decimo anche nella corsa su strada agli Europei di Alkmaar.

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