Aquila, cuore e batticuore Pesaro battuta solo in volata 

La partita. Senza Flaccadori, la Dolomiti Energia parte male, soffre per quattro periodi nonostante l’ottima prova di Marble (22 punti) e Craft (19) e trova il canestro del sorpasso solo a 74 secondi dalla sirena finale. La vittoria vale il sesto posto: playoff sempre più vicini


Federico Fuiano


Trento. Passano gli anni, cambiano le stagioni, ma le tradizioni vengono sempre rispettate: quando l’Aquila ospita Pesaro non ha pietà dei marchigiani e anche in questa occasione non è stata da meno, superando i biancorossi (pur con più difficoltà del previsto), issandosi al sesto posto e compiendo un ulteriore passo verso la conquista di un posto ai playoff (81-76). Dopo aver rincorso per tre quarti, i bianconeri hanno preso il sopravvento nell’ultima frazione. La Vuelle, che era arrivata in via Fersina a quota 14 punti, negli ultimi dieci minuti non ha saputo risolvere il rebus presentatole dal sodalizio trentino ed è stata costretta ad alzare bandiera bianca. Decisive sono state le prove di uno straordinario Marble (22 punti) e di Craft (19 punti), mentre agli ospiti non è stata sufficiente la prestazione di Lyons (21 punti).

Falsa partenza Trento

Buscaglia, che deve rinunciare a Flaccadori, in avvio schiera il solito quintetto composto da Craft, Marble, Gomes, Pascolo e Hogue, mentre dall’altra parte coach Boniciolli, privo di McCree, si affida a Blackmon, Lyons, Monaldi, Ancellotti, Mockevicius. L’approccio alla gara degli uomini di Buscaglia, osannato dalla curva nella settimana del suo cinquantesimo compleanno, non è esattamente quello di una squadra che deve guadagnarsi un posto ai playoff. Gli ospiti, trascinati dalla forza di Mockevicius e dal fallo antisportivo fischiato a Hogue, si portano sullo 0-8 dopo poche azioni. Il tecnico perugino ne ha viste abbastanza e svuota la panchina, ci pensa quindi Forray a mettere a referto i primi punti bianconeri. Sotto la guida del suo capitano l’Aquila comincia a macinare gioco e trova anche il primo vantaggio della gara grazie a Craft, ma nel finale di quarto gli ospiti premono sull’acceleratore e alla prima pausa guidano per 14-20. Alla ripresa delle operazioni Blackmon continua a bersagliare il canestro dei padroni di casa, ma Marble non vuole essere da meno e risponde colpo su colpo. Lo statunitense è un rebus irrisolvibile per la difesa ospite, ma predica nel deserto e Pesaro rimane avanti con le triple di Lyons fino all’arrivo dell’intervallo lungo (35-41 al 20’).

Forray suona la carica

Al ritorno sul parquet tocca ancora una volta a Forray provare a scuotere i suoi, il regista argentino prima infila dall’angolo, poi segna in mezzo al traffico accorciando sul meno uno (45-46 al 25’). Il capitano però non viene supportato dai suoi compagni e la formazione di Boniciolli arriva all’ultima pausa con la doppia cifra di vantaggio (54-64). L’Aquila non ci sta a perdere e inizia l’ultimo quarto con un parziale fulminante di 6-0 ispirato da Marble che rappresenta il dominus dell’ ultima frazione. La squadra di coach Buscaglia ne ha di più e l’ormai inevitabile sorpasso arriva a 74” dal termine con la tripla di Marble (78-76). In una Blm Group Arena infuocata l’Aquila non ha difficoltà a chiudere sull’81-76.

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