«È davvero bellissimo Qui mi sento come a casa» 

Il commento a caldo. La gioia infinita della diciottenne climber subito dopo la vittoria ad Arco «Questo titolo lo sento ancora di più perché l’anno prossimo mi trasferirò a Trento»



Arco. “Daje Fiamme Oro!”. 40 kg, 153 centimetri di altezza, e il dibattito è aperto su quanto siano importanti altezza e muscoli rispetto alla leggerezza, ma evidentemente (per lei) essere piccoli aiuta. Laura Rogora è raggiante per il titolo del mondo appena conquistato, una romana che si sente trentina a tutti gli effetti: «Non ho parole, è bellissimo, il pubblico mi ha sostenuto dall’inizio alla fine, l’ho sentito durante tutta la salita. Io sono di Roma ma questo titolo lo sento ancora di più perché il prossimo anno mi sposterò in Trentino, a Trento, e questa è la mia seconda casa».

Una partenza tesissima, come racconta: «Ero prima dalle qualifiche e dalle semifinali e non è stato facile partire con questa responsabilità. Ho sentito molto l’ansia poi scalando, grazie al tifo, sono riuscita a rilassarmi e ho dato tutto quello che avevo». Il Garda Trentino si dimostra location ideale e meteorologicamente fortunata: «Ormai qui siamo abituati – afferma il deus ex machina dei Campionati Mondiali, Angelo Seneci. - Trent’anni di Rock Master, quindici di Rock Junior, tre Mondiali con questo, siamo allenati. Abbiamo raggiunto il nostro obiettivo: siamo partiti puntuali ad ogni gara e abbiamo finito esattamente quando dovevamo, nei tempi previsti. Gli official della federazione erano stupiti del perfetto coordinamento del team, dei volontari, dei tracciatori, della FASI. Il lavoro è stato interessante ed è stato fatto bene: e abbiamo solo iniziato!».

Il lavoro per il comitato SSD Arrampicata Sportiva Arco è appena cominciato e gli imprevisti sono dietro l’angolo: “L’altro giorno ne abbiamo avuto uno tecnico, ma avevamo già pronta una soluzione - prosegue Seneci. - Prevedo sempre tutto ciò che può andar male e immagino le soluzioni: è l’unico modo per garantire che, anche in caso di imprevisto, ci sia una soluzione per eventi così grandi. Funziona, e tutti ce lo riconoscono: i complimenti per l’organizzazione della gara sono tantissimi. Anche la struttura del Climbing Stadium è un fattore organizzativo vincente”.

A coordinamento della SSD Arrampicata Sportiva Arco vi è la FASI del presidente Davide Battistella, padre di Viola che ha gareggiato nella specialità lead in questi giorni. Un primo bilancio è doveroso: «Quella di Arco, finora, è stata sicuramente una bellissima manifestazione – afferma Battistella. - Peccato che il nostro atleta di punta, l’altoatesino Filip Schenk, abbia avuto un infortunio. Mia figlia Viola è andata bene per essere una under 16. Considerando che noi veniamo dal mare, quindi non abbiamo molte palestre artificiali, stiamo cercando di andare anche verso quella direzione, è importante che questi ragazzi si divertano. Questo Mondiale, per lei e le altre, è stata una bella esperienza. Siamo andati vicinissimi alla finale, non solo con Viola ma anche con altri ragazzi come Anselmo Bazzani, Giovanni Placci, Federica Papetti... abbiamo un bel gruppo di giovani su cui bisogna lavorare. Io sono presidente solo da due mesi quindi dobbiamo in qualche modo impostare una federazione al passo coi tempi».

Per Elisabeth Lardschneider, altoatesina classe 2002, i Campionati Mondiali sono giunti al termine: «Nelle qualifiche mi sono trovata molto bene, speravo di passare, anche se non ci speravo molto perché ci sono tanti atleti forti. Arrampicare ad Arco comunque è sempre un piacere, anche se all’arrampicata sportiva preferisco la falesie e in questi ultimi giorni prima che la scuola inizi ci andrò sicuramente».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano