la proposta

Estate sul Monte Bianco con l'esperienza delle guide alpine

Dal 28 giugno al 31 agosto gli impianti di risalita del comprensorio riaprono al pubblico



COURMAYEUR. A Courmayeur, ai piedi del Monte Bianco, la Società delle Guide Alpine compie 175 anni, un anniversario importante che permette di scoprire una professione piena di passione e di talento, che continua a evolversi restando sempre fedele ai suoi valori più profondi. "La figura della guida alpina ha sempre avuto un ruolo centrale per chi desidera scoprire la montagna in sicurezza, esplorare i sentieri e vivere l'autenticità del territorio- - racconta Alex Campedelli, presidente della Società delle Guide Alpine - In questi 175 anni sono passate tante persone: clienti, amici, compagni di cordata; ognuno ha lasciato qualcosa e oggi più che mai sentiamo il dovere di custodire questa eredità, di tramandarla, ma anche di farla evolvere". Nel tempo il mestiere di guida si è trasformato: sono cambiati gli strumenti, le tecnologie, l'abbigliamento, i mezzi con cui si raggiunge la montagna, ma è rimasta intatta la passione.

"Essere guida - spiega Alex Campedelli - non significa solo portare qualcuno in cima a una vetta ma accompagnarlo in un'esperienza di scoperta, insegnargli a leggere il paesaggio, a riconoscerne le meraviglie e i rischi, a rispettarlo". Ogni guida ha la sua storia: c'è chi ha camminato su queste montagne per una vita intera come Edoardo Pennard, punto di riferimento per generazioni di guide e ancora oggi una presenza amata e rispettata da tutti. E ci sono i volti nuovi, i giovani che si stanno formando, portando con sé nuove energie ma anche il desiderio di imparare dai più esperti. Tra di loro Anna Torretta è una guida alpina e simbolo di una presenza femminile sempre più importante ."Spesso chi inizia con una guida finisce per instaurare un legame che va oltre la singola escursione - prosegue il presidente Campedelli - È un rapporto di fiducia che si costruisce nel tempo. Lo dimostra anche il fatto che per noi guide non esiste un itinerario valido per tutti: ogni persona è diversa, ogni giornata è diversa. È qui che entra in gioco la sensibilità della guida, la capacità di ascoltare e scegliere il sentiero giusto in base a chi ha di fronte, alle condizioni meteo e all'umore del momento".

    Campedelli, poi, rivela la giornata tipo di una guida che comincia all'alba per incontrare il cliente e recarsi in montagna. Se l'escursione dura più giorni, si condivide anche la vita in rifugio: si cena insieme e si trasmette un modo di stare in quota fatto di semplicità e rispetto. "La montagna è esigente - commenta il presidente - ma sa anche regalare momenti indimenticabili". Infine a chi sogna di intraprendere questa professione, Campedelli consiglia di vivere la montagna il più possibile: "Non abbiate fretta - commenta - serve tempo, esperienza, maturità; fare la guida non è solo arrampicare, è un lavoro di responsabilità, fatto di persone e di scelte".

Oggi, più che mai, il ruolo delle guide è anche quello di essere custodi del territorio: in un contesto segnato dai cambiamenti climatici, la loro conoscenza dell'ambiente diventa fondamentale. "Con Skyway - spiega il presidente - collaboriamo alla pulizia dei ghiacciai; è una responsabilità che sentiamo nostra: aiutare le persone a comprendere il valore e la fragilità della montagna fa parte della nostra missione". Con l'obiettivo di mantenere viva questa eredità, sono stati ideati eventi celebrativi, incontri e iniziative culturali che animeranno l'intera estate valdostana. Così dal 28 giugno al 31 agosto gli impianti di risalita del comprensorio Courmayeur Mont Blanc riaprono al pubblico e agli appassionati di montagna, offrendo un accesso diretto e spettacolare alle meraviglie della Val Veny e di Plan Chécrouit. Un invito a vivere la montagna nella sua veste estiva, tra sentieri panoramici, percorsi in e-bike e momenti di puro relax tra le vette, sempre con rispetto e con i consigli delle guide alpine per vacanze sicure e indimenticabili.









Scuola & Ricerca

territorio

“NonAdventures”: una valle raccontata dai ragazzi. Emozioni e sfide nella finalissima di Cles

Oltre 400 alunni coinvolti, con 80 finalisti che si sono sfidati tra quiz e prove di abilità, dimostrando passione e conoscenza del territorio. A vincere il trofeo, ideato dall’artista Andrea Borga, l’Istituto di Taio-Coredo. Un’iniziativa corale che ha unito istituzioni, scuole e operatori turistici, coordinata da Luca Paternoster e promossa dalla Comunità della Val di Non, ApT e Piani Giovani



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