L'EVENTO

Danza e attualità in scena: a Rovereto il 40° Oriente Occidente

Dal 3 al 12 settembre Oriente Occidente Dance Festival porta a Rovereto (TN) il meglio della danza internazionale per una riflessione collettiva sul binomio corpo politico/corpo poetico. A celebrare i 40 anni del Festival un omaggio a Merce Cunningham



Compie quarant’anni Oriente Occidente Dance Festival, la manifestazione che ogni anno a settembre trasforma la città di Rovereto (TN) in un palcoscenico della danza internazionale. Quarant’anni vissuti esplorando i temi più discussi della contemporaneità, con una vocazione oggi ancora più necessaria, per affrontare domande che in questo 2020 si sono fatte urgenti e attuali. Come siamo cambiati in questo tempo di isolamento? Qual è oggi la nostra visione sul corpo? Cosa ci hanno fatto l’assenza di contatto fisico, la paura del contagio, l’incertezza diffusa sul futuro, le contraddizioni delle tecnologie, la fragilità che ha invaso il mondo? Siamo oggi più consapevoli della nostra finitezza? Quali pratiche per sopravvivere?

Sono questi gli interrogativi che Oriente Occidente affronterà con la quarantesima edizione in programma a Rovereto dal 3 al 12 settembre, coinvolgendo artisti, intellettuali e pubblico in una riflessione sul binomio corpo politico/corpo poetico.

Nel rispetto delle normative di sicurezza e distanziamento fisico, tutti i protocolli saranno rispettati sia per le compagnie che per lo staff, molti spettacoli saranno replicati due volte per permettere a un maggior numero di spettatori di partecipare. Anche gli artisti ospiti hanno modificato e adattato le loro proposte, inserendole nella “polis distanziata”, dove il gesto poetico si fa politico: di presenza, di esistenza, di protezione. Ma, nonostante tutto, di relazione tra i corpi.

E per chi intende approfondire la scoperta della città, l’Apt Rovereto e Vallagarina riserva una tariffa speciale per partecipare alle visite guidate al centro storico. Chi invece è interessato a gustare l’offerta enogastronomica lagarina troverà un’ampia scelta di proposte per l’apericena o il dopo spettacolo.

 

Cunningham Trust: i primi 40 anni di Oriente Occidente

A celebrare i 40 anni del Festival sarà un omaggio al grande Merce Cunningham, forse il coreografo più influente del ventesimo secolo, la cui immagine ritorna anche nel poster e nei materiali grafici (curati da Alessio Periotto per Designfabrik). Al Teatro Zandonai di Rovereto arriva una serata costruita appositamente per Oriente Occidente, uno spettacolo andato in scena una sola volta il 16 aprile 2019 contemporaneamente a Londra, New York e Los Angeles: Cunningham Centennial Solos: Oriente Occidente Dance Festival (Teatro Zandonai, venerdì 11 e sabato 12 settembre, ore 20.30) messo in scena da Daniel Squire, danzatore della compagnia di Cunningham, e realizzato grazie al Merce Cunningham Trust. Ad anticiparlo sarà un site specific per le vie del centro di Rovereto: Cunningham Centennial Solos: Oriente Occidente Dance Festival-site specific (centro storico, giovedì 10 settembre ore 17 e ore 18; sabato 12 settembre ore 11.30 e 12.30), performance dove i danzatori si esibiranno open air.

A celebrare i 40 anni di Festival anche una doppia mostra fotografica. Nel capitolo Radici, vistabile dal 28 agosto al 12 settembre a Palazzo Balista, Paolo Aldi ripercorre i primi 20 anni di Oriente Occidente soprattutto nel rapporto con la città di Rovereto. Il capitolo Ricordi, dal 28 agosto al 4 ottobre al Museo della Città, è invece affidato agli scatti di Fulvio Fiorini, un vero e proprio cassetto dei ricordi per la comunità.

 

Le grandi produzioni internazionali

Sarà il debutto mondiale di Centaur di Pontus Lidberg con Danish Dance Theatre, una co-produzione del Festival con il parigino Théâtre de Chaillot, ad aprire la quarantesima edizione di Oriente Occidente (Teatro Zandonai, 3 settembre, ore 20.30). Parafrasando la figura mitologica del centauro – l’essere mezzo uomo mezzo cavallo – Lidberg spinge al massimo grado le sue riflessioni sul rapporto uomo-macchina e porta in scena per la prima volta David, un’intelligenza artificiale che interagirà con i danzatori nella costruzione della performance.

È quasi una dichiarazione d’intenti della quarantesima edizione il lavoro del coreografo catalano Marcos Morau, che in Sonoma (Teatro Zandonai, 6 e 7 settembre, ore 20.30) racconta in prima nazionale la voragine della caduta e l’urlo primitivo per la sopravvivenza. Per ricordare attraverso il ‘suono del corpo’ che siamo ancora vivi e, soprattutto, svegli. Si misurano invece con la dimensione in ‘a solo’, la compagnia Mal Pelo di Pep Ramis e Maria Muñoz e Arkadi Zaides. In The Mountain, the Truth & the Paradise (Teatro Zandonai, 9 settembre, ore 20.30) Ramis offre un tuffo nel presente attraverso uno sguardo tragicomico sull’uomo e il mondo, mentre Zaides torna a Rovereto con Talos (Teatro alla Cartiera, 5 settembre, ore 20.30), conferenza spettacolo che si interroga sulla relazione tra movimento, tecnologie digitali e controllo dei confini.

La danza italiana

Sono molti gli artisti che, riemersi dal periodo di isolamento, si sono concentrati sulla ricerca della relazione tra i corpi. Di questa dimensione parlano i lavori degli artisti italiani ospiti e co-prodotti dal Festival. Genealogia_time specific di Luna Cenere alla Campana dei Caduti (5 e 6 settembre, ore 19); Pastorale, di Daniele Ninarello, una danza minimalista di corpi che non si sfiorano, ma si “accordano” tra di loro (Campana dei Caduti, 9 e 10 settembre, ore 19); Echoes danze trasparenti di Cristina Kristal Rizzo nel giardino delle sculture del Mart sull’azione del “toccare metaforico”(Mart, 8 settembre, ore 19); Hyenas di Abbondanza/Bertoni con lo svelamento del doppio (Teatro alla Cartiera, 12 settembre, ore 20.30); la compagnia CIE MF/Maxime & Francesco attraverso il concetto di gravità e peso in C’est pas grave (Teatro alla Cartiera, 10 settembre ore 20.30); o ancora le danze solitarie e le barriere di plexiglas nel Museo antropologico del danzatore di Michela Lucenti e del Balletto Civile, che si potrà visitare per le strade di Rovereto (3 e 4 settembre) e Trento (5 settembre).

La danza in spazi non convenzionali

Da alcuni anni Oriente Occidente Dance Festival porta la danza in città, per le strade, nelle piazze, nei musei, avvicinando la performance al pubblico, uscendo dal tradizionale spazio teatrale. Anche nell’edizione 2020 la danza di Oriente Occidente attraversa le strade della città. Con Perspectiva. Vedere attraverso del collettivo Azioni Fuori Posto, ispirato alla socialità “da balcone” del recente isolamento, i performer si esibiscono nei cortili dei palazzi mentre il pubblico li può seguire dalle finestre (quartieri di Rovereto, 7 e 8 settembre, ore 18 e ore 19). A Progetto Manifattura, invece, due eccellenze del circo contemporaneo faranno assaporare a tutta la famiglia la magia acrobatica: i francesi Cirque Entre Nous (Progetto Manifattura, 6 settembre, ore 18 e ore 22), maestri del palo cinese, e gli italiani Sonics (Progetto Manifattura, 11 settembre ore 21). Nelle sale del Mart Matteo Levaggi con l’artista visivo Umberto Chiodi, attraverso la danza di giovanissimi danzatori e danzatrici, creeranno un’installazione danzata di corpi e oggetti sonori. Sempre al Mart anche Nobody Nobody Nobody, il progetto residenziale di Daniele Ninarello in prova tra le sale del museo, che i visitatori potranno “incontrare” tra le opere d’arte.

 

Il Peep Show

A Oriente Occidente, grazie all’idea di Antonio Viganò e il suo Teatro La Ribalta, il peep show (in origine intrattenimento ambulante usato anche per giochi di seduzione e sensualità) diventa uno spazio scenico adeguato al momento attuale. Una piattaforma circolare, circondata da 14 cabine vetrate individuali per 14 spettatori, ospiterà Un peep show per Cenerentola, scritto e diretto da Antonio Viganò e Paolo Grossi, con le coreografie di Michela Lucenti (Peep Show - Piazza del Mart, giovedì 3 e venerdì 4 settembre, ore 20 e ore 21.30). Il peep show di Viganò sarà allestito nella piazza del Mart per l’intera durata del Festival e ospiterà una serie soli e duetti per 14 spettatori alla volta, uno in ogni cabina. Tra questi: compagnia Ivona (Pablo Girolami), Balletto Civile (Michela Lucenti), Natiscalzi DT (Tommaso Monza), Cie MF (Francesco Colaleo e Maxime Freixas), Lucrezia Gabrieli e Sofia Magnani, compagnia Naturalis Labor (Michal Mualem, Luciano Padovani, Jorge Jakas), Valentina Dal Mas.

 

Danza e disabilità

Con la pandemia che ci ha dimostrato la fragilità dei nostri corpi, prosegue con sempre maggior convinzione il percorso intrapreso da qualche anno dal Festival sulla danza e disabilità. In scena a Oriente Occidente Gravity (and other attractions) del gruppo a partecipazione europea Un-Label (Teatro alla Cartiera, 8 settembre, ore 18 e ore 20.30) punto di arrivo del progetto ImPArt, finanziato dalla comunità europea. In tema di accessibilità, Oriente Occidente supera le barriere architettoniche e culturali e si apre a più pubblici. Tutte le strutture del Festival sono accessibili: i teatri hanno posti riservati per persone con mobilità ridotta e in carrozzina, accesso in autonomia al foyer di entrata, alla platea e ai bagni, parcheggi riservati nelle vicinanze. Continua inoltre il progetto iniziato lo scorso anno con ENS di Trento per l’accessibilità ad alcuni spettacoli a un pubblico di persone sorde grazie all’utilizzo dei Subpac, dispositivi forniti da Virtual Gaming di Rovereto che si indossano come zaini e vibrano al ritmo della musica.

 

Per approfondire: la sezione “Linguaggi”

Come di consueto, completano il programma di Oriente Occidente 2020 | 40 un'ampia proposta di conferenze e incontri nella sezione Linguaggi, è dedicata alle conseguenze della pandemia dal punto di vista sociale, economico, geopolitico. Anche grazie alla collaborazione con la Libreria Arcadia di Rovereto e la rivista Limes, saranno a Rovereto: Ezio Mauro, Barbara Serra, Lucio Caracciolo, Federico Petroni, Giorgio Cuscito, Fabrice Olivier Dubosc, Leonardo Caffo, Adam Benjamin, Fabrizio Maronta.

 

Sostenere Oriente Occidente

Oriente Occidente ha deciso quest’anno di adottare una policy di biglietteria semplificata e con prezzi decisamente più economici, perché anche in un anno complesso come il 2020 la cultura possa essere un bene comune. Allo stesso tempo – a chi vorrà e potrà – Oriente Occidente propone di sostenere il Festival: ad esempio donando anche solo un euro all’acquisto di ogni biglietto online, oppure attraverso Artbonus.

 

Apericena e proposte per il dopo spettacolo

L’Apt Rovereto e Vallagarina dedica al pubblico del festival un’ampia scelta di proposte per l’apericena o il dopo spettacolo: si va dalla tartare di carne salada al MartBurgher, dal salmerino affumicato IGP del Trentino alle alici marinate del Garda fino al Trentinsushi. Immancabili il Trentingrana e il Trento Doc.

 

Le visite guidate in città

Oriente Occidente Dance Festival rappresenta un’occasione per scoprire la città di Rovereto e i dintorni: in particolare con le visite guidate a tema organizzate dall’APT Rovereto e Vallagarina in programma sabato 5 e 12 settembre dalle 10 alle 12. La prenotazione è obbligatoria online o telefonica al numero 0464 430363. Al pubblico del Festival è riservata una tariffa ridotta. Per accedere all’iniziativa, è richiesta l’esibizione di uno dei biglietti di ingresso agli spettacoli di Oriente Occidente.

 

Maggiori dettagli su orienteoccidente.it e su visitrovereto.it









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