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Riparte la scuola, allarme Cgil: «In Trentino mancano metà cattedre a tempo indeterminato»

A giugno 548 posti liberati per i pensionamenti, solo il 52% è stato coperto con docenti di ruolo. Mazzacca: «Insufficienti i posti a concorso, avevamo avvertito Bisesti un anno fa»



TRENTO. Partirà lunedì 12 settembre in Trentino il nuovo anno scolastico, ma resta scoperta quasi metà delle cattedre a tempo indeterminato. Lo denuncia la Flc Cgil: "A giugno - si legge - si sono liberati, a seguito dei pensionamenti, 548 posti a tempo indeterminato, ma solo il 52% è stato coperto con insegnanti entrati in ruolo. Il resto è stato affidato, o verrà affidato nei prossimi giorni, con i contratti a tempo determinato".

Una situazione che il sindacato di via Muredei imputa a una programmazione inadeguata da parte della Provincia. "Oltre un anno fa abbiamo messo in guardia l'assessore che i posti messi a concorso erano insufficienti. Bastava fare una stima dei pensionamenti per avere una fotografia del reale fabbisogno" rivendica la segretaria Cinzia Mazzacca.

Quello dei docenti, peraltro, sarebbe solo la punta dell'iceberg. "Se ne parla poco, ma a scuola mancano assistenti educatori, personale ausiliario, tecnico e amministrativo. Non si fanno i concorsi perché il dipartimento è ridotto all'osso e il personale, pur impegnandosi al massimo, non è posto nelle condizioni per seguire in modo efficace le varie partite aperte. Anche su questo sarebbe ora di intervenire", conclude Mazzacca. 













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