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Prevenzione del disagio giovanile e delle dipendenze: al via in Trentino WeCare 4.0

Realizzato dalla comunità di San Patrignano e dal Dipartimento Politiche Antidroga, il progetto mira a sensibilizzare i giovani sui rischi della droga a partire dalle testimonianze dei coetanei. Preoccupa in particolare l’abuso di psicofarmaci, e nel 2021 uno studente su 5 ha consumato sostanze illegali



TRENTO. Ventimila studenti di scuole medie e superiori coinvolti, 80 incontri-dibattito, 32 workshop, 16 spettacoli teatrali, 4 regioni interessate e 2 anni di attività educative.

Sono i numeri del progetto WeCare 4.0, che ha preso il via in quest’anno scolastico 2022-2023.

Realizzato dalla Comunità San Patrignano e finanziato dal Dipartimento Politiche Antidroga (Dpa) della Presidenza del Consiglio dei Ministri, WeCare 4.0 è la più grande campagna di prevenzione del disagio giovanile e delle dipendenze sostenuta dal Dpa per contrastare la crescente diffusione di sostanze stupefacenti tra gli adolescenti in età sempre più precoce.

Secondo l’ultimo studio dell’istituto Espad, specializzato in medicina e dipendenze, a crescere in particolare è stato il consumo di psicofarmaci senza prescrizione nelle fasce di età più giovani. Il 18% degli studenti, inoltre, ha assunto almeno una sostanza illegale nel 2021.

Nelle scuole medie e superiori di Trentino, Lombardia, Emilia-Romagna e Marche, nel primo trimestre di questo anno scolastico si terranno oltre 60 interventi fra incontri, workshop e format teatrali che coinvolgeranno quasi 7000 studenti insieme ai loro docenti. La programmazione delle attività  continuerà poi anche nei trimestri successivi, raggiungendo altrettanti ragazzi e ragazze. 

Non mancherà un concorso di idee per la creazione di uno slogan abbinato ad un’immagine che possa dare vita ad una campagna di comunicazione, mirata ed efficace, per la sensibilizzazione dei giovani sui rischi legati alle droghe e alla prevenzione della tossicodipendenza.

«WeCare 4.0 si fonda sulla peer-to-peer-education – sottolineano Silvia Mengoli e Patrizia Russi, responsabili del progetto - per entrare maggiormente in sintonia con i ragazzi tra i 12 e i 19 anni, aprendo un canale emotivo attraverso le testimonianze di loro pari che hanno compiuto il percorso di recupero in comunità e che li condurranno a riflettere sui rischi legati al consumo di droghe e sulle cause e sulle conseguenze della tossicodipendenza, aiutandoli a formulare un pensiero informato e critico su questi temi, libero da pregiudizi e condizionamenti».    

L’obiettivo «è far maturare negli studenti un atteggiamento di graduale e sempre maggiore consapevolezza del proprio progetto di vita, nonché stimolare e rafforzare il loro senso di responsabilità ed impegno sociale, affinché possano a loro volta trasmettere il messaggio di prevenzione ai loro coetanei». 













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