La storia

Grazie ad Assfron la radio della Karamoja torna a vivere

Nuovo progetto trentino per la zona dove opera il missionario trentino Giuseppe Filippi: verrà fornita l’energia in grado far funzionare l’emittente, grazie ad un generatore da fonti rinnovabili



TRENTO. L’associazione Scuola Senza Frontiere nell’ambito dei momenti formativi e informativi che da molti anni svolge nelle scuole al fine di sensibilizzare studenti e famiglie al rispetto dell’ambiente, alla lotta agli sprechi e ad uno sviluppo sostenibile – attività in pino svolgimento anche quest’anno sul tema dell’emergenza clima- ha voluto anche dare un segnale concreto anche in quelle aree del mondo in cui da oltre un decennio è impegnata con progetti di cooperazione allo sviluppo e di emergenza.

La regione della Karamoja, in Uganda, una delle aree ritenute dalla Nazioni Unite tra le più povere del pianeta dove opera il vescovo missionario trentino monsignor Giuseppe Filippi è da sempre impegnata su più fronti.

Dopo aver sostenuto molteplici interventi per lo sviluppo integrale delle comunità locali, a partire dall’istruzione, con l’appoggio alle scuole locali, con fornitura di materiale scolastico e azioni di supporto agli insegnanti oltre che ai bambini e ragazzi più poveri per pagare le tasse scolastiche in un’ottica di ecologia integrale, come la formazione di orti comunitari, la riforestazione, la costruzione di forni solari ora è il turno della fornitura di energia alla radio “Voice of Karamoja”.

La scelta di sostenere una radio viene da lontano: se ci guardiamo indietro vediamo quanto la radio abbia avuto importanza anche nel dopoguerra italiano, sia per trasmettere notizie che, e soprattutto, per diffondere cultura.

In tal senso, dato il basso tasso di alfabetizzazione della zona, per centrare il 4° obiettivo dell’agenda 2030, quello che sottolinea l’importanza dell’istruzione, era importante andare anche oltre al sostegno alle scuole frequentate solo dai bambini; era importante rivolgersi al mondo degli adulti. E la Diocesi di Kotido ha pensato di farlo recuperando la “strategia” di alfabetizzazione ispirata dal maestro Manzi, premiata anche dall’Unesco.

La radio “Voice of Karamoja”, oltre che dalla Diocesi, è utilizzata per diffondere informazioni anche da molteplici ong ed enti delle Nazioni Unite, è molto ascoltata e i programmi sono condotti da bravi giornalisti locali e raggiunge alcuni milioni di utenti.

Se pensiamo che il periodo del lockdown per la pandemia non è affatto finito in questa parte dell’Africa e che pure le scuole sono state chiuse per oltre un anno (ma in Uganda non esistono certo la Dad con le lezioni on-line), ci rendiamo subito conto dell’importanza di questo mezzo di comunicazione.

A Kotido non c’è però corrente elettrica che è fondamentale per il funzionamento della stazione emittente: per questo, Assfron, coerentemente al 7° obiettivo dell’agenda 2030 sull’energia pulita, ha voluto dotare la radio con un sistema di generazione di energia elettrica da fonti rinnovabili.

Una bella sfida, per cui, dopo un approfondito studio, è stato realizzato un sistema ad isola con un combinato di pannelli solari per sfruttare l’energia solare e turbine eoliche per sfruttare anche l’energia del vento.

Oggi ci piace pensare che, in un certo senso, informazione e istruzione, grazie al contributo ricevuto dalla Provincia e dai donatori privati ma anche dalle scuole, possano essere trasportate dal vento dentro ogni sperduto villaggio della Karamoja.













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