i racconti

“E promettetemi che mi terrete per mano”: gli studenti di Rovereto raccontano il lockdown

L’idea della professoressa Grazia Graziola del Rosmini ha coinvolto gli studenti del liceo: i racconti sono ora diventati un libro



ROVERETO. Erano appena finite le vacanze di carnevale e i ragazzi si preparavano a tornare in aula per cominciare il secondo quadrimestre.

Erano i primi di marzo del 2020. Il Coronavirus aveva varcato i confini locali. Fu così che giovedì la scuola era già chiusa e venerdì i docenti del liceo Rosmini di Rovereto erano già pronti per la Dad, la didattica a distanza.

In quei giorni, si pensava che il lockdown sarebbe durato qualche settimana, e invece, fino a giugno i ragazzi non hanno potuto tornare sui banchi di scuola.

«All’inizio era la novità, le lezioni online rappresentavano una sfida per tutti, per gli studenti certamente, ma soprattutto per noi professori. Parlare ad uno schermo costellato da piccoli “logo” colorati non era facile, cercare di costruire una relazione più virtuale che reale spesso era faticoso – spiega la professoressa Grazia Graziola -.

Anche i ragazzi con il passare dei giorni erano sempre più stanchi, demotivati, preoccupati. Per coinvolgerli e per aiutarli a leggere e a capire quel difficile e inedito periodo, ho pensato di invitarli a scrivere, nella forma espressiva che preferivano, emozioni, stati d’animo, paure nuove e inespresse.

Ho rassicurato tutti che non si trattava di un lavoro scolastico, soggetto a valutazione o giudizio. Doveva essere una scrittura libera, personale e spontanea che traducesse in parole, immagini e disegni il loro vissuto quotidiano durante l’emergenza sanitaria causa Covid-19».

E i lavori hanno cominciato ad arrivare prima dalla classe della docente e poi da ragazzi di altre classi. Hanno inviato il loro contributo studenti di tutti i diversi indirizzi del liceo Rosmini, di tutti gli anni di corso, dalla prima alla quinta classe, con racconti, poesie, riflessioni, foto e disegni.

Piccole testimonianze di un’esperienza che ha provocato una metamorfosi delle relazioni umane più significative e che ancora oggi risulta difficile decifrare totalmente.

Queste frammenti di memoria oggi, a un anno di distanza da quel periodo, sono stati raccolti in un libro. "..E promettetemi che mi terrete per mano", questo il titolo del volume è stato presentato lunedì 10 maggio al liceo Rosmini.

Erano presenti l'assessore provinciale Mirko Bisesti, la vicesindaca di Rovereto Giulia Robol, l'ispettore provinciale Ruggero Morandi, il dirigente Paolo Pendenza e una rappresentanza di genitori e studenti.

Grazie a questo progetto i ragazzi hanno avuto la possibilità di leggere la realtà attraverso le emozioni e i diversi stati d’animo. Raccontarsi li ha aiutati a reggere la fatica dell’isolamento e dell’inevitabile rischio della noia quotidiana.













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