l’allarme

Bullismo a Trento: uno studente su tre ha assistito ad episodi, il 12% ha subito prepotenze

Percorso di prevenzione e contrasto al  fenomeno nelle scuole del capoluogo



TRENTO. Trento è la prima città d'Italia dove tutti gli Istituti comprensivi hanno ottenuto la certificazione per la prevenzione e il contrasto al bullismo, dopo un percorso durato l'intero anno scolastico. A Trento il 52% dei ragazzi indica di non aver mai subito, fatto o visto gesti di bullismo a scuola. Il 30% di aver solo assistito, il 12% di aver subito prepotenze e il 2% di averle compiute. Emerge da un'indagine svolta nei mesi di dicembre 2022 e gennaio 2023 su 2.809 studenti delle scuole secondarie di primo grado e in alcuni casi anche delle classi quarta e quinta delle primarie di otto istituti di Trento. Altri 2.377 questionari sono stati compilati da adulti, di cui 1.657 da genitori e 720 da personale scolastico.

L'indagine fa parte di un percorso di prevenzione e contrasto al bullismo, realizzato grazie al sostegno di Etika, l'offerta luce e gas della Cooperazione Trentina con Dolomiti Energia, e il cofinanziamento della Provincia e dei singoli Istituti. Dalle risposte - sottolinea una nota - è emersa la consapevolezza che il bullismo si vince solo denunciando e parlando con un adulto: il 56% sceglierebbe un genitore, il 48% un insegnante.

Oltre la metà degli studenti pensa sia necessario parlare in classe, il 10% sceglie di essere amico della vittima e il 36% di fare qualcosa in più, come difenderla. Solo il 3% crede non si possa fare nulla. Contro i bulli i ragazzi chiedono punizioni (26%), sospensioni (7%), richiamare/fermare/denunciare (6%), espulsione/bocciatura (5%). Solo il 12% ritiene che i bulli vadano aiutati.

Risultato opposto emerge dai questionari di genitori e insegnanti, che riconoscono nei bulli una fragilità da accompagnare verso un percorso di recupero e consapevolezza. Inoltre le esperienze di bullismo rilevate dal personale scolastico sono circa il doppio di quelle percepite dai genitori. Infine: l'83% dei ragazzi dice di stare bene o abbastanza bene in classe; il 13% risponde "né bene né male" e il 3% (cioè 36 persone) dice invece di stare male, con distribuzione uniforme nei vari istituti. Il 4% degli studenti pensa che a scuola non ci sia alcun bel momento: neanche la ricreazione, il tragitto o il tempo libero, che invece sono i preferiti dagli altri.













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