Tumori, la nuova strategia che potenzia l'immunoterapia



Sviluppata una nuova strategia che promette di rendere l'immunoterapia efficace contro un maggior numero di tumori: consiste nel prelevare alcune delle cellule malate, danneggiarle in provetta con farmaci chemioterapici e reimpiantarle nel tumore, in modo che possano emettere dei segnali di allarme che richiamano i 'guardiani' del sistema immunitario opportunamente 'risvegliati' da farmaci immunoterapici. Il protocollo, testato sui topi, ha dimostrato di poter eradicare la malattia nel 40% dei casi prevenendo recidive. I risultati sono pubblicati sulla rivista Science Signaling dagli esperti del Massachusetts Institute of Technology (Mit).

Nei loro esperimenti, i ricercatori guidati da Michael Yaffe hanno provato a trattare le cellule tumorali in provetta con vari chemioterapici usati in dosi differenti: hanno cosi' scoperto che le cellule danneggiate nel Dna ma ancora vive sono piu' efficaci rispetto a quelle morte nel richiamare l'attenzione del sistema immunitario.

Le cellule 'moribonde', infatti, emettono segnali di allarme che inducono i linfociti T a distruggere ogni cellula tumorale presente nei paraggi. Il trattamento, sperimentato su topi con melanoma e tumore della mammella, ha dimostrato di eliminare completamente la malattia nel 40% dei casi. Inoltre, quando nuove cellule tumorali sono state iniettate nei topi a mesi di distanza, i linfociti T sono riusciti a riconoscerle e distruggerle prima che potessero formare nuovi tumori.

Yaffe spera di poter sperimentare questo approccio in pazienti che non rispondono alla tradizionale immunoterapia, ma prima saranno necessari nuovi studi per determinare quali farmaci impiegare e a quali dosi per le diverse forme di tumore.









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