In Italia 32.000 neonati prematuri l'anno, ben assistiti nel 90% dei casi



In Italia 32.000 bimbi ogni anno nascono prematuri, e quindi predisposti a una serie di rischi, che possono avere conseguenze per tutta la vita, ma che sono in buona parte evitabili se i neonati sono seguiti in modo corretto dalle prime ore di vita e soprattutto dopo la dimissione attraverso un follow up sistematico. E, a farlo, sono oltre 9 su 10 delle Terapie intensiva neonatali, ma ancora pochissime seguono il bimbo fino ai 3 anni. A fare il punto è la prima indagine realizzata dalla Società Italiana di Neonatologia (Sin), in vista della Giornata Mondiale dei nati prematuri che si celebra oggi. Dall'indagine compilata online da 106 Terapie Intensiva Neonatale (Tin) su un campione di 124 emerge che in oltre 93% dei reparti Tin italiani si esegue la valutazione del rischio nei bimbi nati prima della 37/ma settimana di gravidanza, fino ai 2-3 anni di vita, in particolare per quanto riguarda i problemi neuromotori, respiratori, di nutrizione, di vista e udito. Attualmente, sottolinea il presidente Sin Fabio Mosca, "purtroppo solo il 22% delle Tin riesce a prolungarlo fino all'ingresso del bambino a scuola, mentre risulta fondamentale assicurare ai bambini nati prematuri continuità assistenziale ed accertamenti ripetuti nel tempo fino all'età scolare". I risultati, presentati oggi all'Istituto Superiore di Sanità (Iss), durante il convegno "Follow-up del neonato pretermine", sottolinea la ricercatrice dell'Iss Maria Luisa Scattoni, "mostra un quadro complessivo positivo e consolidato, nonostante la carenza di indicazioni specifiche regionali e nazionali".  









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