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Alle Molinette primo trapianto di fegato da positivo a positivo

Gli esami pre operatori hanno rivelato la positività del ricevente. I medici hanno deciso di proseguire: intervento particolarmente delicato, somministrati anticorpi monoclonali



TORINO.  Il trapianto è stato eseguito dall'équipe del professor Renato Romagnoli, direttore del Centro Trapianti di fegato delle Molinette. Il ricevente, un 56enne della provincia di Torino affetto da cirrosi complicata da neoplasia epatica primitiva, aveva ricevuto la terza dose di vaccino anti-Covid il 21 dicembre. Benché non lamentasse alcun sintomo riconducibile al Covid, gli accertamenti pre-operatori hanno rivelato la positività.

    Di fronte all'improvvisa necessità di scegliere se proseguire o meno con il trapianto salva-vita, il bilancio rischi-benefici ha fatto propendere l'équipe medico-chirurgica per andare avanti con il trapianto. Il candidato ricevente, come spesso accade nei soggetti vaccinati con terza dose, era del tutto asintomatico.

    Per prevenire una possibile evoluzione dell'infezione in malattia Covid conclamata nel periodo post-trapianto, Francesco De Rosa, responsabile dell'Infettivologia delle Molinette, ha dato indicazione alla somministrazione di anticorpi monoclonali specifici anti-SARS-CoV-2.

    A causa delle condizioni cliniche del ricevente e della necessità di operare muniti di idonei dispositivi di protezione, l'operazione - durata 7 ore - è stata non solo tecnicamente difficile, ma anche particolarmente faticosa. Meno di 24 ore dopo il trapianto, il paziente è stato estubato. 

   









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