L’effetto guerra ferma il Pil dell’Eurozona, Bruxelles taglia le stime



BRUXELLES -Il colpo netto alla ripresa, il rischio stagflazione non più così lontano, il dato dell'occupazione a regalare uno dei pochi sorrisi. Le stime di primavera della Commissione Ue, le prime dall'inizio della guerra ucraina, disegnano un'Europa che in pochi mesi ha perso una parte consistente dello slancio post-Covid. La crescita dell'Eurozona rallenterà al 2,7% nel 2022 e al 2,3% nel 2023, rispetto al 4 e al 2,7 stimati il dieci febbraio scorso mentre l'inflazione toccherà il 6,1% quest'anno (e non più il 3,5 previsto in precedenza) piazzandosi al livello più alto della storia dell'Unione monetaria. Non è recessione ma c'è motivo per essere pessimisti. E, è il monito dell'Ue, ai Paesi con alto debito come l'Italia servirà agire con la massima prudenza. Evitando, ad esempio, scostamenti di bilancio.









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