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Valanga in val Gardena, gli esperti: a uccidere il maresciallo Andriano è stata una 'trappola morfologica'

La commissione valanghe: investito nella parte bassa del pendio, poi altre masse dall’alto lo hanno seppellito sotto metri di neve

L'ADDIO A ORTISEI. La compagna: "Vivrò per nostro figlio"



BOLZANO. E' rimasto vittima di una cosiddetta "trappola morfologica" il luogotenente e istruttore dei carabinieri Giovanni Andriano, 49 anni, investito una settimana fa da una valanga in val Gardena e deceduto tre giorni dopo in ospedale a Bolzano. Il carabiniere era stato trovato sotto tre metri di neve e la sua temperatura corporea aveva raggiunto i 25 gradi.

Sono le conclusioni a cui è arrivata la commissione valanghe della Provincia di Bolzano che ha pubblicato l'analisi dell'incidente.

Le esequie del maresciallo si sono celebrate ieri pomeriggio (17 gennaio) a Ortisei, dove Andriano Viveva da anni con la compagna e il figlio, mentre i funerali sono previsti domani a Castelnuovo Don Bosco in provincia di Asti, suo paese d’origine.

"Dalle informazioni ricevute - si legge nel report della commissione - lo scialpinista è stato investito dalla valanga nella parte bassa del pendio. Sono poi arrivate altre masse di neve dall'alto che hanno portato ad un seppellimento profondo. Anche il grosso masso alla base del pendio ha favorito l'accumulo della neve e il seppellimento profondo, dando luogo quindi ad una classica trappola morfologica".

Secondo gli esperti, "si può parlare chiaramente di un problema di neve ventata e di neve vecchia (strati deboli persistenti). Da un lato, il vento forte e in parte tempestoso da nord ha trasportato la neve fresca dei giorni precedenti (in quest'area max. 20 cm) e l'ha depositata su un manto di neve vecchia in parte sfavorevole. D'altra parte, anche la base del manto nevoso era mal costituita a questa esposizione e quota, il che ha reso possibile la dimensione media della valanga". 













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