Montagna

Povera Malga Somator, degrado e abbandono. Il sindaco: «Riaprirà»

Lo stabile è chiuso da fine 2020, quando Bertolini ha lasciato la gestione facendo causa al Comune. Oggi il deterioramento è visibile


Astrid Panizza Bertolini


MORI. Malga Somator è chiusa ormai da fine 2020, ma su Tripadvisor vive ancora e si possono leggere i commenti entusiasti degli ultimi visitatori. Da “Tutto perfetto” a “Pranzo con vista top” e ancora “Come a casa”.

Sembra quasi incredibile, vedendola adesso, che solo pochi anni fa era in grado di attirare centinaia di persone ogni weekend e servire a tutti piatti della tradizione trentina. Perché, quindi, questo posto è stato abbandonato a se stesso e dimenticato dall’amministrazione comunale di Mori?

A dire il vero c’è una causa giudiziaria in corso, fra il Comune e l’ex gestore, Denis Bertolini. Il Comune, secondo quanto dichiara Cristiano Moiola, consigliere comunale del Patt che più volte negli ultimi anni ha sollevato la questione, non si occupa di Malga Somator da molto più tempo rispetto i soli tre anni dalla chiusura. «Quando Bertolini ha preso in gestione la malga, nel 2013, – spiega Moiola – non gli è stato fatto firmare un contratto perché la struttura non era a norma. L’accordo fra le parti era quello che il Comune avrebbe provveduto a sistemare ciò che andava messo a posto e poi il contratto sarebbe stato firmato. Ma non è andata così, anzi. Il Comune se ne è lavato le mani nonostante le continue sollecitazioni di Bertolini, che è andato avanti faticosamente con la gestione fino al 2020».

Secondo il sindaco Stefano Barozzi, invece, la situazione è ben diversa: «Negli anni la manutenzione necessaria è stata fatta – assicura – ma la Malga è stata usata troppo. Abbiamo anche permesso a Bertolini di rimanere due anni in più rispetto alle tempistiche concordate inizialmente. Il contratto è lui che non l’ha voluto firmare, ma ci ha sempre pagato l’affitto quindi da questo punto di vista eravamo a posto. Quello che ci è stato contestato è il mancato guadagno perché, a causa della creazione di un piccolo magazzino interno alla struttura a cavallo tra la pubblicazione del bando e l’assegnazione, sono stati tolti 4 posti alla sala interna. Quando in verità i posti sono molti di più all’esterno».

Il risultato è che, dopo la fine della gestione di Bertolini, lo stesso ha fatto causa al Comune di Mori, e le due parti sono andate per vie legali. Il Comune ha ottenuto un risarcimento per la caduta del controsoffitto. «Quando ci è stata riconsegnata la Malga era già crollato. - racconta Barozzi - In quel caso l’assicurazione del gestore ci ha rimborsato di circa 5 mila euro, abbiamo già affidato l’incarico a una ditta e il lavoro comincerà in primavera».

La volontà di rimettere in piedi Malga Somator, quindi, pare esserci. «È nostro interesse riaprire – dichiara il Sindaco - e speriamo di farlo quanto prima. Al momento la causa giudiziaria ci ha purtroppo distratti dalla sua gestione, ma verso fine marzo la partita dovrebbe chiudersi e allora saremo più che disponibili a rimettere le carte sul tavolo». Il Sindaco vorrebbe evitare di sfruttare la struttura ai massimi livelli come già fatto in passato, valutando piuttosto una gestione meno intensa. «Siamo contenti che ci sia interesse - continua Barozzi - Sarebbe da capire adesso se ci possa essere un privato che voglia ammodernare l’edificio, in quel caso si potrebbe trovare un accordo e partire già quest’estate. Ci siamo trovati anche con Apt per valutare soluzioni di rilancio così come abbiamo chiesto al Consorzio Bonifica della Val di Gresta di darci una mano. Potrebbe essere possibile anche pubblicare un bando. Non c’è nulla di certo al momento, ma la voglia di rivedere Malga Somator aperta è una nostra priorità».

Nella serata di mercoledì 15 febbraio si è tenuto presso il comune di Mori il consiglio comunale in cui è stata portata una mozione dei consiglieri Bona (Impegno per Mori), Depretto (FdI), Goi (FdI) e Scarabello Vettore (Lega) in cui venivano chiesti aggiornamenti sulla situazione di degrado visibile in cui versa Malga Somator. «Abbiamo deciso di modificare l’interrogazione che avevamo presentato, in mozione – spiega il consigliere Bona – perché i tempi di attesa si stavano dilungando troppo prima di ricevere una risposta e noi vorremmo sapere cosa si pensa di fare con la malga».

Barozzi ha mostrato il suo interesse nella riapertura. «Condivido il fatto che possa andar bene anche una modalità di gestione più soft - ha dichiarato il sindaco - adesso il nostro impegno è di metterci alle spalle la causa, che dovrebbe chiudersi verso fine marzo, poi ci concentreremo su Malga Somator».

Gli interventi da effettuare nell’immediato sono legati alla situazione di degrado. Inoltre, sarebbe interessante puntare sulla sostenibilità, con l’installazione di pannelli fotovoltaici sul tetto. C’è da valutare anche l’uso della casa forestare che si trova di fronte alla malga e potrebbe essere essere inglobata nel bando di Malga Somator». Secondo la consigliera Paola Depretto, Malga Somator è importantissima per tutti i moriani e per i numerosi turisti che hanno avuto modo di apprezzarla negli anni ed è ora che ritorni a vivere. «Mi auguro che, nonostante le difficoltà, si possa arrivare a quest’estate con un servizio da proporre a chi passa da Malga Somator».













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