Nasce la rete dei Festival italiani di montagna: ci sono “I suoni delle Dolomiti”
Dal Trentino alle Marche passando per Sardegna e Toscana si fa rete per un nuovo modello di turismo ed economia circolare
TRENTO. Alcune manifestazioni che rappresentano ormai un importante patrimonio per l'Italia, sempre più orientato verso un turismo sostenibile ed esperienziale, hanno deciso di unire le forze.
Obiettivo, "perseguire con ancora più incisività un percorso all'insegna dell'educazione ambientale attraverso la musica, considerata come un mezzo e non come un fine": così è annunciata la nascita della rete dei Festival italiani di musica in montagna.
Hanno aderito I Suoni delle Dolomiti (Trentino), Musica sulle Apuane (Toscana), MusicaStelle Outdoor (Valle d'Aosta), Paesaggi Sonori (Abruzzo), RisorgiMarche (Marche), Suoni Controvento (Umbria), Suoni della Murgia (Puglia) e Time in Jazz (Sardegna).
La caratteristica che accomuna questi festival è la proposta pratica da diversi anni di un modello di turismo ad economia circolare in luoghi naturali, non antropizzati, con il paesaggio inteso come elemento peculiare ed imprescindibile di ogni singola proposta culturale.
"La buona riuscita del festival in montagna - si legge nella nota congiunta degli stessi festival - è dovuta in gran parte al rapporto con il proprio pubblico, che viene introdotto alle buone pratiche e fatto partecipe della propria responsabilità sociale nei confronti dell'ecosistema e dell' "ambiente".
"Si tratta - proseguono - di esperienze che, come riscontrato tanto in occasione delle varie manifestazioni quanto da studi e ricerche anche di carattere universitario, anche relativamente alle norme di sicurezza anti-Covid.