La battaglia sul Monte Bondone. Asuc di Vigolo contro Comune
Trento manda le cartelle dell’Imis, l’Uso Civico insorge: «Questo è un attacco deliberato e frontale»
MONTE BONDONE. Il presidente dell’Asuc di Vigolo Baselga, Flavio Franceschini, non va giù tenero: «Questo è un attacco frontale e deliberato all’autonomia delle Asuc del Monte Bondone». E l’attacco lo conduce il Comune di Trento contro «i legittimi proprietari dei terreni».
Non è la prima volta che Asuc di Vigolo e Comune vanno ai ferri corti: è ancora irrisolta - nella sostanza - la questione del centro Trilacum (nonostante le pubbliche promesse di Ianeselli e dell’assessore Stanchina di chiudere la partita in poche settimane, un anno fa). Ed ora si apre il capitolo Imis.
Che succede? «Il Comune di Trento ci ha inviato le cartelle esattoriali dell’Imis da pagare entro il 16 giugno» spiega il presidente Franceschini. «La scadenza si avvicina e il Comune non vuole sentire le nostre ragioni: secondo noi non è dovuto il tributo per quelle aree dove non c’è sospensione degli usi civici».
In sostanza, il Comune vuole i soldi anche di terreni che l’Asuc ha «affittato» per servizi pubblici: «Ad esempio le aree degli impianti e delle piste da sci, a disposizione di Trento Funivie, come concordato con il Comune. Ma ricordiamo anche altri esempi: ci vogliono far pagare anche per la nostra malga, che noi usiamo esclusivamente per i nostri usi. Ma c’è di più» tuona il presidente.
E rieccoci alla questione Trilacum: «Il Comune ci chiede di pagare l’Imis anche per quell’area. Un’area che a suon di ricorsi e carte bollate abbiamo dimostrato essere di nostra proprietà, ma che per senso civico abbiamo dato in comodato gratuito, ormai da due anni, al gruppo sportivo, su pressante richiesta del Comune di Trento. Che come ringraziamento, ci manda il conto dell’Imis! Questa è una dittatura» tuona Franceschini.
Il nodo della questione è la legge provinciale. «La legge parla di esenzione per le “sedi istituzionali”. Ora il Comune di Trento, ed in particolare la dirigente del Servizio Tributi e patrimonio, dottoressa Debiasi, sostengono che soltanto gli spazi della nostra sede legale lo sono. Mentre noi sosteniamo che le “sedi istituzionali” sono tutte quelle aree dove si svolgono le nostre attività».
Il conto è di oltre 30 mila euro. «Così ci uccideranno» sentenzia Franceschini. Che per far valere le ragioni dell’Asuc (ma nella stessa barca ci sono anche le Asuc di Sopramonte e Baselga del Bondone) ha presentato due ricorsi al Tar.
«Ogni ricorso ci costa 8-9 mila euro, non possiamo permetterci di farne un terzo». E com’è andata? «Non si sa: il giudice ha depositato la sentenza in novembre, ma non è ancora stata pubblicata. Se la pubblicano dopo il 17 giugno, noi siamo costretti a pagare l’Imis. E non ce la faremo» dice il presidente.
L’Asuc di Vigolo Baselga si è poi mossa anche a livello consultivo: «Tuttii problemi nascono dalla lotta fra Comune di Trento e Provincia, per motivi di colore politico. Da una parte c’è Franco Ianeselli, dall’altra l’assessore agli Enti Locali, Mattia Gottardi. Lo abbiamo chiamato per avere un parere: gli abbiamo spiegato che noi non è che non vogliamo pagare l’Imis, ma che venga pagata il giusto, per quello che dice la legge provinciale. Ma se il Comune di Trento ci manda la raccomandata con l’ingiunzione... una cosa bestiale, noi più di così non possiamo fare. Ci vogliono uccidere» conclude ancora Franceschini.
Che ha un diavolo per capello (si fa per dire) per l’intera situazione dei rapporti con Palazzo thun.A cominciare dallo sgarbo della Cabina di Regia sul futuro della montagna di Trento.
«Sono venuti qui a illustrarcela Ianeselli e l’assessore Elisabetta Bozzarelli. La Bozzarelli ci ha dato la chiara impressione di non sapere proprio nulla né del Bondone, né degli usi civici, e pensare che la vorrebbero come prossimo sindaco di Trento. Poi dopo l’incontro, nel quale abbiamo spiegato tutte le nostre ragion idi proprietari della montagna, arriva un comunicato stampa con le scelte belle e fatte. Hanno messo un rappresentante delle Asuc nell’Osservatorio, ma siamo esclusi dalla cabina di Regia» spiega Franceschini.
Cosa vuol dire? «Vuol dire, terra terra, che ci hanno messi nel mucchio, insieme alla pro Loco del simpatico Costa, equiparati al Circolo di Dama e Scacchi, con tutto il rispetto. Mentre la cabina di Regia, dove si fanno le scelte, comanda l’Azienda Forestale Trento-Monte Bondone, un ente che stanno sciogliendo e che non esisterà più entro la fine dell’anno! Ditemi voi - conclude l’Asuc - se questo non è un piano per farci morire!» conclude amaro Franceschini. Che però non molla: «Noi andiamo avanti».