grandi carnivori

In Trentino un centinaio di orsi e 26 branchi di lupi

Il rapporto della Provincia: nel 2021 sono nati 14 cuccioli di orso. Una lince tra Basso Chiese e val di Ledro, seconda cucciolata a Fiavè



TRENTO. I 12-14 nuovi cuccioli di orso rilevati nel 2021 in Trentino portano il numero totale della popolazione ad un centinaio di esemplari. Per quanto concerne il lupo, il numero dei branchi raggiunge invece le 26 unità.

I numeri emergono dal “Rapporto grandi carnivori 2021” della Provincia  pubblicato oggi, 18 maggio, ed elaborato dal Settore Grandi carnivori del Servizio Faunistico. Il documento offre un quadro aggiornato e di dettaglio sullo status di orso, lupo, lince e sciacallo dorato presenti sul territorio provinciale e illustra le molteplici attività gestionali condotte lo scorso anno. 

Orso
La popolazione di orso è stimata in circa 100 esemplari, compresi i cuccioli. Si tratta di un dato che nel 2021 si è basato nuovamente sul monitoraggio genetico intensivo, che attualmente sull’orso si svolge ad anni alterni, sempre con il supporto tecnico del laboratori della Fondazione Edmund Mach. Rispetto al 2019 si è registrato un incremento dovuto essenzialmente alla ventina di cucciolate registrate tra il 2020 ed il 2021 ed ai buoni tassi di sopravvivenza che si registrano.
L’areale occupato dalle femmine risulta in aumento, e questo è forse il dato più significativo per quanto concerne l’orso, mentre singoli giovani maschi in dispersione sono stati segnalati fino in Piemonte, nelle zone di confine tra Tirolo e Baviera e in Friuli Venezia Giulia.

Lupo
La presenza di questa specie ha registrato un ulteriore significativo aumento, con 26 branchi stimati presenti sul territorio provinciale nel 2021 (erano 17 nel 2020), la maggioranza dei quali (15) con alcune porzioni dei relativi areali che interessano anche, in misura più o meno significativa, i territori limitrofi di Veneto, Alto Adige/Suedtirol e Lombardia. Sono 20 i branchi che gravitano nel Trentino orientale e 6 in quello occidentale.

Lince.
L’unico esemplare certo (B132 è arrivato in spostamento dalla Svizzera nel 2008) gravita nelle aree del basso Chiese e della val di Ledro.

Sciacallo dorato.
La specie è presente in Trentino dal 2012, nel quadro della sua progressiva colonizzazione di gran parte dell’arco alpino. Nel 2021 la sua presenza appare ancora assolutamente sporadica, ma è stato possibile accertare la seconda riproduzione del nucleo famigliare presente nella zona di Fiavé, nel Lomaso.

Prevenzione dei danni.
Si registra un aumento dei danni, grossomodo proporzionato all’aumento delle popolazioni (più 8% sul 2020 per l’orso e più 60% per il lupo). Continuano le molteplici attività di prevenzione, particolare attenzione è stata prestata ad attività quali la realizzazione di recinti elettrificati e di nuove opere sperimentali, la fornitura di cani da guardianìa, di supporti logistici per i pastori, ed il controllo delle opere di prevenzione.

Gestione delle emergenze.
Il Rapporto riassume gli eventi e le attività condotte dalle apposite squadre e dall’unità cinofila nel corso dell’anno, in particolare nella gestione degli orsi M62, F43 e JJ4 (dotati di radiocollare), ma non solo. Gli operatori hanno lavorato per garantire il monitoraggio intensivo dei soggetti problematici, per realizzare azioni di dissuasione, per l’implementazione dei cassonetti anti-orso e della cartellonistica e per gestire situazioni delicate, come i casi di investimenti di orso, grazie al supporto di un’equipe veterinaria specializzata ed esperta in questo genere di attività.













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