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Un’altra tragedia nel Garda: padre annega dopo aver salvato il figlio, disperso

Un turista inglese di 52 anni si è tuffato dalla barca per soccorrere il ragazzino ma poi è stato inghiottito dall’acqua. E’ il terzo dramma in pochi giorni



LIMONE. Ha visto uno dei suoi due figli che stava annaspando, non ci ha pensato un attimo e si è tuffato dalla barca per soccorrerlo. E’ riuscito ad afferrarlo e a riportarlo sull’imbarcazione, ma a quel punto – senza più energie – è stato sommerso dalle onde e non è più riemerso.

Un nuovo dramma si è consumato oggi pomeriggio (22 luglio) nelle acque del Garda, a nord di Limone. Un padre inglese di 52 anni, in vacanza con moglie e due figli, è annegato sotto gli occhi dei suoi familiari, a circa 200 metri dalla riva.

E’ stata proprio la moglie del turista a lanciare l’allarme al 112.

Subito si sono messe in moto le ricerche dei soccorritori della Guardia Costiera. Chiamato anche l’elicottero del 118 di Trento con a bordo i sommozzatori dei vigili del fuoco. In quel tratto il lago raggiunge i 100 metri di profondità: per questo sono in azione anche i Volontari del Garda, muniti di ROV e robot di profondità.

Il 19 luglio sempre a Limone un barista di 36 anni è annegato mentre faceva il bagno. E sono ancora senza esito le ricerche di Alessandro Redaelli, il padre di 41 anni annegato dopo un tuffo dalla barca nelle acque di Desenzano sotto gli occhi della moglie.













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