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Molluschi “killer” nel lago di Garda: Fem lancia l’allarme

A denunciare l’arrivo di una nuova specie invasiva di molluschi nel Garda è stata la Fondazione Edmund Mach, dopo le prime catture che risalgono allo scorso marzo a Castelletto di Brenzone e Bardolino, ma l’allarme vale per tutte le sponde del Lago di Garda


Daniele Peretti


TRENTO. A denunciare l’arrivo di una nuova specie invasiva di molluschi nel Garda è stata la Fondazione Edmund Mach, dopo le prime catture che risalgono allo scorso marzo a Castelletto di Brenzone e Bardolino, ma l’allarme vale per tutte le sponde del Lago di Garda. Si tratta di un mollusco – gli esemplari catturati misuravano circa 17 millimetri – il cui nome scientifico è Dreissena Bugensis – comunemente definito quagga mussel originaria del fiume Dnieper che dopo aver percorso dall’Ucraina sfocia nel Mar Nero.

Trattasi di una specie altamente invasiva che come è già successo nel Lago di Costanza ha preso il posto di tutte le specie aliene precedentemente presenti, colonizzando velocemente i fondali. Rapportando la realtà del Lago di Costanza con quella del Lago di Garda per quanto ci riguarda la colonizzazione potrebbe avvenire nell’arco di un quadriennio. Se consideriamo che gli esemplari catturati avevano un’età stimata in un anno, il tempo residuo sarebbe solo di tre anni. Indubbiamente è allarme anche perché la Dreissena Burgensis rappresenta il primo arrivo di nuove forme aliene ancora più invasive che andranno a soppiantare quelle già presenti stimate in 42 diverse specie.

Ma com’è possibile che il terribile mollusco possa essere arrivato nelle acque del Lago Garda che non ha immissari che possano essere venuti in contatto con laghi o fiumi precedentemente contaminati?. La risposta ripropone un tema già ampiamente dibattuto e inserito nel Contratto di Lago siglato nell’ottobre del 2019 che prevede una precisa norma sulla Sanificazione delle Carene e Motori delle imbarcazioni presenti nel Lago di Garda. La conferma arriva anche dallo studio rilanciato dalla Fondazione Edmund Mach, che mette sotto accusa scafi e motori contaminati in altre acque in particolar modo quelli provenienti dai laghi tedeschi. Filippo Gavazzoni che fu uno dei promotori del Contratto di Lago: «Questo punto fu inserito per un valido motivo. Studiando infatti il problema delle specie aliene, proprio attraverso le precedenti pubblicazioni scientifiche della Fondazione Mach, era chiaro come il Garda fosse già molto sotto pressione ed era necessario porre un freno ad un ulteriore fenomeno invasivo, con una legge interregionale a riguardo: la Sanificazione Carene e Motori appunto. Ho seguito dall’inizio la questione, in prima persona, mettendoci la faccia. Ho prodotto delle relazioni chiare ed esaustive, che ho sottoposto alle regioni Veneto, Lombardia e Provincia autonoma di Trento, riportando minuziosamente la bibliografia ed ogni autore a supporto di tutto ciò che scrivevo, per far comprendere sia la validità che l’importanza nel dare avvio all’iter per la realizzazione di questa legge. Le difficoltà non sono state poche e non è affatto una polemica in quanto una legge a carattere interregionale, per l'intesa che sottende, non è certo un procedimento semplice. La Regione Veneto ha però “aperto la porta”, recependo e facendo sua la proposta per la Sanificazione Carene e Motori. Questo è stato un passo ed un risultato importantissimo, innovativo in Italia, per il quale devo ringraziare la Vice Presidente della Regione Veneto Elisa De Berti sempre presente per il Garda, come il consigliere regionale Alessandra Sponda ed Enrico Corsi. Ora spetta a Lombardia e Trentino chiudere il cerchio, affinché si possa tradurre il tutto in legge interregionale». Succederà, lo si spera in tempi estremamente brevi perché la diffusione delle nuove specie invasive è decisamente rapida e si è già decisamente in ritardo. Di riflesso la legge interregionale sarebbe utile avesse una valenza anche provinciale con Trentino a difendere il proprio patrimonio lacustre al di là del solo Lago di Garda, perché tutti i laghi sono a rischio se non già contaminati.













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