il caso

Lago di Garda turista colpito da una sbarra, c’è la denuncia (di un trentino)

Il ferito è ancora in ospedale ma il cantiere di Pacengo era stato segnalato (prima dell’incidente) da Flavio Celva 



LAGO DI GARDA. È sedato ma non più in coma farmacologico il turista tedesco colpito da una sbarra caduta da un parapetto dell’edificio situato in via Porto a Pacengo

Su questa vicenda Flavio Celva, 49 anni di Trento ma domiciliato in via Porto 8 a Pacengo, è ora intenzionato a presentare una denuncia alla Procura di Trento.

Il motivo? «Giovedì 2 giugno verso le 19 ero arrivato a casa mia a Pacengo – ha spiegato a l’Arena – e mentre scaricavo i bagagli mio figlio è inciampato nel materiale edile lasciato incustodito nella piazzetta vicino all’ingresso della mia abitazione, che si trova sul lato opposto del luogo dell’incidente. Ho fatto quindi una veloce ispezione esterna del cantiere già presente da una settimana», racconta Celva, titolare di un’azienda che lavora nell’ambito della ristrutturazione.

«Il giorno dopo mi sono quindi recato al comando dei carabinieri di Peschiera, perché la stazione di Lazise in quel momento era chiusa, per denunciare che il cantiere non era a norma».

Nell’esposto ha dichiarato che non c’era il cartello del cantiere con i riferimenti per la direzione dei lavori e sicurezza e dell’occupazione del suolo pubblico. Già il 3 giugno Celva aveva segnalato all’Arma che il ponteggio, posto nella piazzetta interna, per la sistemazione del tetto dello stabile non era fissato a muro. «Mancano parti dei parapetti sul tetto dove vengono eseguiti i lavori, il cantiere non è delimitato con apposita recinzione e pertanto lo stesso non è sicuro per i dipendenti e per i passanti», aveva scritto nell’esposto. 













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