Lago di Garda, il futuro del coregone è legato alla politica
Nulla può cambiare rispetto al divieto di immissione degli avannotti, perché non è ancora pervenuta una richiesta congiunta da parte delle tre Province gardesane come invece prevede la normativa
LAGO DI GARDA. Verrebbe da dire “povero coregone” se il suo futuro gardesano è destinato a diventare una questione politica. La presa di posizione di Vannia Gava, viceministro dell’Ambiente è – purtroppo- chiara: nulla può cambiare rispetto al divieto di immissione degli avannotti, perché non è ancora pervenuta una richiesta congiunta da parte delle tre Province gardesane come invece prevede la normativa.
In effetti fino ad oggi a muoversi in modo più attivo è stato il Veneto, seguito dalla Lombardia. L’interesse del Trentino è forse proporzionale al fatto che sul Garda opera un solo pescatore, contro il centinaio delle altre due Province. Se la politica appare divisa, non lo è di certo la Comunità del Garda che però non è un organo
politico che è sempre intervenuta sul tema. Al contrario per il lago di Como e Iseo l’azione politica sarebbe stata compatta, quindi l’istanza presentata esaminata ed approvata. A fissare le modalità è il Decreto Ministeriale dell’aprile 2020 che indica come gli enti territoriali prospicienti ai bacini interessati – nel caso del Garda Lombardia, Veneto e Provincia di Trento – possono chiedere deroga in merito all’introduzione di specie ittiche alloctone, come lo è il coregone.
La procedura prevede una richiesta corredata da uno studio e da una valutazione complessiva dei possibili rischi e benefici ambientali ed ecologici. La mancanza è emersa nella risposta di Vannia Gava nell’ambito del question time, in risposta ad un’interrogazione presentata da Paolo Formentini (Lega). E adesso cosa succederà? La Comunità del Garda ha chiesto alle tre Regioni l’avvio dell’iter di
gestione delle acque del lago di Garda che permetterebbe un maggior controllo sul territorio e più fondi da investire per l’ittiofauna. Di certo nulla potrà succedere prima che venga completata la formazione della nuova giunta delle Provincia di Trento con l’assegnazione delle rispettive competenze assessoriali, a seguire il tempo tecnico
necessario per l’operatività ed intanto il coregone...aspetta.