il caso

«Lago di Garda, capanni di caccia da rimuovere se non c’è l’autorizzazione paesaggistica»

Sirmione, il Gruppo d’Intervento Giuridico e la Lega per l’Abolizione della Caccia di Brescia invitano a vigilare (nella foto: Sirmione, Punta Grò, capanno di caccia nelle acque del Lago di Garda)



SIRMIONE. “Capanni di caccia a Sirmione, sul Lago di Garda. Sono autorizzati sotto il profilo paesaggistico e urbanistico-edilizio?”. E’ il titolo di un intervento di Stefano Deliperi, a nome di Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) e Lega per l’Abolizione della Caccia (L.A.C.) Brescia.

"Le associazioni ambientaliste Lega per l’Abolizione della Caccia (L.A.C.) e Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) hanno inviato (11 giugno 2022) una specifica istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti in relazione ai capanni di caccia sul Lago di Garda, presso Punta Grò, in Comune di Sirmione (BS).

Analoga istanza è stata inviata (3 giugno 2022) in relazione a un appostamento fisso di caccia nel territorio comunale di Salò (BS)”, si legge in una nota.

“Coinvolti il Ministero della Cultura, il Comune di Salò, l’Ufficio Territoriale Regionale di Brescia, la Soprintendenza bresciana per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, i Carabinieri Forestale, informata per opportuna conoscenza la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brescia”.

“In Lombardia gli appostamenti fissi di caccia sono autorizzati ai sensi della legge regionale Lombardia n. 26/1993 e s.m.i. (art. 25, comma 5°), tuttavia non si ha certezza del rispetto della normativa di tutela paesaggistica (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) e urbanistico-edilizia (D.P.R. n. 380/2001 e s.m.i.).

La giurisprudenza costituzionale ha affermato chiaramente che non compete al legislatore regionale disciplinare ipotesi di esenzione, rispetto ai casi per i quali la normativa dello Stato subordina l’esecuzione di un intervento al rilascio dell’autorizzazione paesaggistica (es. Corte cost. n. 66/2012), posto che tale istituto persegue, finalità di tutela dell’ambiente e del paesaggio, rispetto alle quali la legge regionale, nelle materie di propria competenza, può semmai ampliare, ma non ridurre, lo standard di protezione assicurato dalla normativa dello Stato e penale.

Così ha affermato la Corte costituzionale anche in tema di appostamenti fissi di caccia (Corte cost. n. 139/2013) e di analogo orientamento è la giurisprudenza penale (vds. Cass. pen., Sez. III, 7 luglio 2016, n. 28233)”.

“In Veneto, un’ampia campagna di accertamenti e interventi ha portato negli anni scorsi all’intervento della magistratura, della polizia giudiziaria e di varia amministrazioni locali con alla successiva rimozione di numerosissimi altane e capanni di caccia abusivi e al conseguente ripristino ambientale.

Nella Regione Lombardia sono decine di migliaia gli appostamenti fissi di caccia, circa 8 mila solo nella Provincia di Brescia.

Per andare a caccia si può realizzare quello che si vuole?

Difficile sostenerlo, ora si attendono gli esiti dei controlli richiesti.

Negli anni scorsi, dopo anni di denunce e istanze ecologiste, gli appostamenti fissi di caccia sul Lago d’Iseo sono stati finalmente rimossi.”













Scuola & Ricerca

In primo piano